Il Presidente di Federcaccia cerca di impedire che la LIPU denunci atti illegali contro gli animali

La LIPU della provincia di Benevento non può far altro che rispondere fermamente al presidente della Federcaccia, Antonio Ricciardi, che in una nota stampa l’ha accusata di strumentalizzare azioni di salvaguardia della natura a suo vantaggio e contro altri.
Innanzitutto va chiarito che la LIPU beneventana nei suoi comunicati che riguardavano i recuperi della fauna selvatica ferita o in difficoltà non ha mai scritto contro altre associazioni, citando positivamente, invece, tutte quelle organizzazioni e quei cittadini che hanno contribuito a salvare gli animali selvatici. Certamente, però, la LIPU ha denunciato da sempre in maniera decisa le azioni illegali verso uccelli e mammiferi selvatici protetti, definendo “bracconaggio” tali atti. Il punto della questione è che molti di questi animali vengono impallinati durante i mesi in cui si pratica la caccia e le statistiche in possesso della LIPU nazionale, ottenute elaborando i dati dei propri Centri Recupero, fanno intuire una relazione tra l’attività venatoria e l’abbattimento di fauna protetta.
La LIPU beneventana ci tiene, però, anche a dire che rispettiamo i cacciatori che agiscono nei termini di legge, ossia tutti quelli che seguono i dettami della Legge n.157/1992.
Il delegato LIPU della provincia di Benevento a riguardo dichiara: “Sono dispiaciuto, ma non meravigliato, per certe dichiarazioni pubbliche dell’attuale presidente della Federcaccia, Antonio Ricciardi, che da quando sono il responsabile locale della LIPU prova a frenare talune azioni in favore della natura che l’associazione che rappresento attua sul territorio. Ciò è accaduto per l’istituzione dell’Oasi di protezione lungo il fiume Calore e così anche ora per quanto riguarda il recupero di fauna selvatica in difficoltà o ferita. Da quando sono il responsabile della LIPU beneventana, ossia dal 2002, abbiamo accolto più di 350 animali feriti e la maggior parte sono stati trasferiti presso il Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU, sito a Casacalenda nel Sannio Molisano. Abbiamo sostenuto quasi sempre noi le spese di trasporto, solo per un anno (il 2007) la Provincia di Benevento ha elargito alla LIPU 1.500 euro che sono andate a coprire unicamente le spese di benzina di quell’anno, visto che si operò il salvataggio di circa 70 animali; per gli altri anni, invece, neppure un euro è entrato nelle poverissime casse della sezione locale della LIPU. Tutto ciò senza contare che il nostro Centro Recupero nel Sannio Molisano affronta delle spese consistenti perché dal territorio provinciale di Benevento arrivano circa 100 animali feriti all’anno i quali vanno curati e tenuti in degenza a volte anche per molti mesi con elevati costi per l’alimentazione e le medicine.”
Il responsabile locale della LIPU continua: “Oramai mi sembra palese il tentativo di Antonio Ricciardi di impedire alla LIPU di denunciare gli atti illegali contro la fauna selvatica. Cosa dovremmo fare quando portiamo un animale ferito al nostro Centro Recupero e dopo le radiografie appuriamo che l’animale è stato impallinato? Chiedo questo a tutti i cittadini e ai rappresentanti delle Istituzioni, dovremmo forse stare zitti e non denunciare l’accaduto? Per fortuna non tutti i cacciatori la pensano come Antonio Ricciardi, anzi posso dire di aver verificato che il mondo venatorio è molto variegato e ci sono cacciatori che non vedono la LIPU come una minaccia per la loro pratica, anzi ne rispettano l’attività, così come la nostra associazione rispetta la loro, pur non condividendola, purché avvenga nei termini di legge.”
Il responsabile della LIPU di Benevento dichiara ciò perché nell’ultimo comunicato dell’associazione, riguardante il salvataggio e la liberazione di un assiolo, è stato fatto un riferimento ad un gufo comune impallinato, che un consapevole cittadino di Faicchio ha consegnato alla fine di gennaio ad un volontario della LIPU che con la propria auto ha raggiunto S. Salvatore Telesino per recuperare l’animale ferito e un altro volontario lo ha trasportato, sempre a proprie spese, al Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU a Casacalenda, a 110 km da Benevento.
Il delegato LIPU di Benevento, l’architetto Marcello Stefanucci, interviene ancora: “L’assiolo è stato recuperato grazie alla sensibilità dei proprietari dell’attività commerciale in cui il piccolo rapace notturno era finito, ma anche all’impegno, alla passione e alla disponibilità dei nostri volontari. L’animale selvatico non si “era trovato intrappolato per cause naturali” come sostiene l’attuale presidente di Federcaccia, ma per l’antropizzazione del territorio che avanza sempre di più e occupa spazi vitali per gli animali selvatici. A questo proposito, visto che la LIPU ha sottolineato nel suo comunicato che tale recupero è stato fatto ai margini dell’Oasi di protezione della fauna delle Zone Umide Beneventane, istituita ufficialmente dalla Provincia di Benevento nel febbraio del 2008, vorrei chiedere a Ricciardi e all’associazione che rappresenta come si esprimono a riguardo della proposta del Piano Urbanistico Comunale (PUC) di Benevento di inserire tre strade con una rotonda e tre ponti, oltre ad ampliare la zona commerciale e a sanare i tre capannoni abusivi nell’ansa fluviale di Pezzapiana. La LIPU denuncia da tempo, anche con atti formali come la presentazione delle osservazioni al PUC, questa urbanizzazione controproducente per il territorio e la fauna, oltre che per i cittadini che in quella zona si aspetterebbero l’istituzione di un Parco Fluviale. Fino ad ora non ho letto o sentito mai una parola su questo da parte di Federcaccia! ma non si sono definiti, Ricciardi a nome anche di qualche suo adepto, contributori alla gestione e al miglioramento dell’ambiente? Qui chi predica bene e razzola male non è certo la LIPU!!!”

Benevento, 12 aprile 2010
                                                                     LIPU- sezione di Benevento     

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