Incompatibilità e immoralità politica del Pd: il PdL denuncia il caso della presidenza dell’Iacp Benevento

Anche perché nello stesso Pd è forte l’esigenza di un chiarimento sui “doppi incarichi”. Problema sollevato da Veltroni, a livello nazionale, e ripreso a livello locale da Mario Pepe e Giovanni Zarro. Si tratta, tuttavia, di questioni interne al Pd sulle quali i consiglieri del PdL non si sono soffermati eccessivamente. E’ piuttosto l’aspetto pubblico quello che ha trovato maggiore spazio all’interno degli interventi degli esponenti dell’opposizione, presenti in gran numero, stamattina, a Palazzo Mosti. E sulla vicenda Iacp è stato anche predisposto un’istanza inviare non solo al presidente della Provincia e alla Prefettura di Benevento, ma anche alla Regione Campania (il cui presidente firma materialmente il decreto di nomina del presidente dell’Istituto autonomo delle case popolari) ma anche ai ministeri che hanno propri rappresentanti all’interno del cda dell’istituto di via Mommsen: Infrastrutture, Lavoro, Economia e Finanze.Nell’istanza per “l’intervenuta decadenza di tre componenti del consiglio di amministrazione dell’Iacp Benevento e per la conseguente nomina della funzione di presidente al consigliere anziano”, i consiglieri comunali firmatari partono dall’articolo 6 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, che disciplina regole, criteri e metodi per costituire il consiglio di amministrazione degli Istituti autonomi case popolari sul territorio nazionale; rilevato che al comma 6 del medesimo articolo è previsto che il Consiglio di amministrazione è composto, per tre/decimi da membri eletti direttamente dal consiglio provinciale; rilevato, altresì che, per questi ultimi, diversamente da tutti gli altri componenti, la durata del mandato di cinque anni è strettamente legata al periodo in cui restano in carica gli organi che li hanno eletti, per effetto del combinato disposto dei commi 6, 10 e 11 del medesimo articolo; considerato- che gli attuali rappresentanti del consiglio provinciale sono stati eletti dal precedente consiglio con mandato conclusosi nel maggio 2008; – che in data 8 maggio 2008 si è insediato il rinnovato Consiglio che vede presidente eletto il prof. Cimitile Aniello; – che sono ampiamente trascorsi i 45 giorni di tolleranza, previsti anche dall’art. 47, legge regionale 16/2002, che consente di restare in carica in attesa di essere sostituiti secondo regole e metodi previste anche dall’articolo 50 TUEL; preso atto che, a seguito di un contenzioso riguardante l’Iacp di Benevento, si ravvisa sul punto la posizione espressa dal Consiglio di Stato che, con sentenza n. 2943/2005, dell’1.3.2005, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Campania numero 18 del 5.5.2008, ha avuto modo di rappresentare che: “Ad avviso del collegio … gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di durata per ciascuno di essi possono essere prorogati per non più di 45 giorni, decorrenti dal giorno della scadenza”. Ed ancora: “la decadenza dei componenti del Consiglio di amministrazione eletti dal Consiglio provinciale ex art. 6, comma 3, punto 1), della legge n. 865, non determina l’impossibilità di funzionamento dell’organo collegiale”. Ed infine: “dal momento che, ai sensi dell’art. 6, comma 3, punto 5, della legge 865/1971, anche il rappresentante … è “eletto dal consiglio provinciale” … può ricadere la nomina a presidente ove sia decaduto il presidente nominato tra i componenti previsti”.Ed infine precisa che: “quanto alle funzioni presidenziali le stesse possono essere esercitate dal consigliere anziano in attesa dell’elezione dei nuovi tre consiglieri”. “Alla luce di quanto precede”, i consiglieri comunali propongono istanza “affinché le istituzioni e gli organi in indirizzo si attivino, ognuno per la loro competenza, per avviare le procedure per rilevare e dichiarare la decadenza dei tre componenti del consiglio di amministrazione eletti dal consiglio provinciale precedente a quello insidiatosi nel maggio scorso, onde evitare e prevenire pregiudizi all’Iacp per difetti di costituzione e rappresentanza”.Nel corso della conferenza stampa, i consiglieri comunali hanno naturalmente enucleato le proprie valutazioni. I lavori sono stati aperti da Nazzareno Orlando che ha annunciato un 2009 denso di incontri con la stampa, da parte dei consiglieri del PdL, per sostanziare l’attività di opposizione e il lavoro di proposta che si porterà avanti a tutela dei cittadini.E’ toccato poi a Nicola Boccalone entrare nel merito della questione. «Abbiamo appreso dai giornali che il segretario cittadino del Pd, Marco Silvestri, ha preso parte, nella qualità, a un incontro di maggioranza sul tema del Puc. E’ giusto che lo abbia fatto ma è anche giusto chiedersi se tale attività politica sia compatibile con il ruolo di revisore dei conti del Comune di Benevento, laddove lo stesso Silvestri è chiamato a valutare gli atti degli assessori del suo stesso partito». Quanto alla vicenda Iacp, commentando i contenuti dell’istanza inviata alla Provincia e ai ministeri che compartecipano alla scelta dei consiglieri d’amministrazione, Boccalone ha messo due punti fermi: il primo riguarda l’eventualità, non auspicabile, che tutti gli atti finora adottati dal cda dell’Iacp possano essere inficiati; il secondo evidenzia “il grave atteggiamento di Cimitile in merito alla vicenda della mancata nomina dei tre nuovi consiglieri d’amministrazione”. “Bisognerebbe stabilire – ha proseguito – se il presidente della Provincia, peraltro sollecito a soddisfare tutte le esigenze partitiche dei suoi alleati, (non) abbia agito per dolo, per colpa o per dimenticanza”. Quanto alle polemiche che spesso vedono i consiglieri PdL di Provincia e Comune al centro di “esami”, sul grado di opposizione portato avanti negli enti, Boccalone ha aggiunto che con la vicenda Iacp “si potrà anche verificare il grado di interesse di tutta la coalizione, visto che l’istanza è stata rivolta ai più soggetti istituzionali” e che, in ogni caso, “il fatto che l’opposizione alla Provincia possa essere stata, sul punto, più o meno morbida, non esclude che le colpe principali siano di chi governa e che avrebbe dovuto procedere alla sostituzione dei tre consiglieri d’amministrazione (Umberto Del Basso De Caro, Luigi Abbate e Alessandro Falco, ndr) nominati dal precedente consiglio”.Nel suo intervento, Gianfranco Ucci, ha osservato come le “anomalie” riguardanti il Collegio dei revisori dei conti e la presidenza Iacp fossero già state denunciate dal PdL con un pubblico manifesto. “A me pare – ha aggiunto –, non fosse altro per il momento particolare che si vive in Campania, che il Pd debba dare un segnale politico molto forte e netto su questa vicenda. Il nostro dovere è sollecitare appunto questo chiarimento, prima che sia troppo tardi. Certo, i cittadini se lo aspettano”.Tesi ribadita da Mario Pasquariello. “Non è più accettabile che il Pd faccia finta di niente. E non venissero a prospettarci ripercussioni sull’attività dell’Iacp, perché il cda può funzionare anche senza i tre rappresentanti della Provincia. Quanto a Silvestri, non possiamo non rilevare l’incompatibilità tra il suo ruolo di massimo rappresentante cittadino del Pd e di controllore dell’attività della giunta di centrosinistra. Lui poi ci mette del suo. Chi non ricorda il parere favorevole al riconoscimento di un debito fuori bilancio che riguardava proprio il suo segretario provinciale’”.Antonio Capuano ha fatto quindi rilevare come sia “allarmante” la partita a due tra Pd e Udeur, finalizzata a occupare “caselle di potere”, con evidente riferimento alla battaglia in atto per le comunità montane, mentre Luigi De Minico introducendo altri argomenti, non ha mancato di osservare che la stella polare della giunta Pepe è costituita dal motto “Trasparenza e partecipazione”. Solo che – ha aggiunto – la prima è sempre in piccole quantità e la seconda è affollatissima”.Diversi, ma non meno importanti, il tenore e il merito degli interventi di Fernando Petrucciano ed Ettore Martini. Il primo ha sollevato un problema riguardante un recente parere del dirigente del settore Urbanistica, Silvio Ferrara, che, per sostenere il parere favorevole alla richiesta del permesso di costruire in deroga, richiesto dal Group Diagnostic Hospital (gruppo sanitario privato molto potente e influente in città, ndr), ha specificato che “la deroga, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza, può riguardare esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati (…)”. Ebbene, ad avviso di Petrucciano, Ferrara sostiene di fatto che non è possibile concedere deroghe per costruzione di residenze su terreni con destinazione urbanistica diversa. Il che riguarderebbe anche il programma realizzativo accordato all’Iacp Benevento. “Non vorrei – ha aggiunto – che nel caso che, alla luce di quanto scrive Ferrara, venisse impugnato il provvedimento pro-Iacp, si avessero danni, anche patrimoniali, per i cittadini”.Ettore Martini, dal canto suo, ha trattato invece la questione dell’acquisto, a trattativa privata, da parte dell’Asia (società interamente partecipata dal Comune di Benevento), della società Ecoservice, colpita nel 2007 da un provvedimento del Corpo forestale dello Stato che ne aveva, di fatto, paralizzato l’attività. “Di questa vicenda, in una delle tante variazioni di bilancio che la giunta propone, se ne è occupato indirettamente anche il consiglio comunale, senza tuttavia, avere precisa contezza dei termini della vicenda. Si è votato al buio, perché mancavano gli elementi. Che ora ci sono”. Sicchè, Martini ha fatto la cronistoria della vicenda, cominciata nel 2007 e conclusasi con l’acquisto nel 2008. “La valutazione di 360mila euro comprende l’inizio attività, vale a dire l’avviamento commerciale, il parco clienti che, guarda caso, era fondato su un unico cliente: l’Asia stessa. Ma c’è di più. Hanno conservato il posto di lavoro 14 dipendenti e ciò non può che farci piacere. Sono passati da un’azienda in odore di fallimento a una società pubblica, il che per loro è una garanzia. Tuttavia scorrendo il Tfr (trattamento di fine rapporto) riconosciuto ai dipendenti, ne abbiamo scoperto qualcuno di poche centinaia di euro, relativo, dunque a pochi mesi di lavoro effettivo. Il che ci fa dubitare sui tempi. Ma se l’azienda madre era bloccata e in predicato di essere acquistata dall’Asia, perchè mai si è proceduto a nuove assunzioni?”.Epicentrobn 5 Gennaio 2009

ARTICOLI CORRELATI