Intercettazioni, Mastella ad Affari

Clemente Mastella, leader dell’Udeur ed ex ministro della Giustizia, con una intervista ad Affaritaliani.it, rilancia il suo progetto di legge sulle intercettazioni, già ripreso dal governo. Anche se poi ammette: "Non è certo una priorità". Ma Palamara, presidente dell’Anm, attacca: "Non siamo in uno stato di polizia"

Affaritaliani.it

Durante il governo Prodi lei presentò un ddl intercettazioni che ebbe largo consenso, ma che si arenò al Senato. Oggi il governo sta pensando di riprenderlo, crede che sia ancora valido come testo?
"Secondo me rimane validissimo. E’ il frutto di una elaborazione concertata con magistrati, avvocati, intellettuali e forze politica. E’ l’unica piattaforma seria che rispetta l’attività investigativa dei magistrati e che allo stesso tempo garantisce la privacy evitando distorsioni sia sul piano dell’attività investigativa, sia sul piano del rispetto della persona".

Molti hanno criticato il governo che in questo momento di crisi economica ‘perde tempo’ con le intercettazioni. E’ d’accordo?
"Il governo ha una parte economica, ma anche tante altre. Certamente le intercettazioni non sono al primo posto, però non è che la Camera lavora solo sulle questioni economiche, lavora anche su altro. Chi non vuole fare nulla fa propria questa scusa".

Aiuterebbe il governo su questo tema?
"Io sono un europarlamentare e mi occupo di questo. Guardo alle cose italiane preoccupato, ma da qui".

"Il nostro Paese non e’ uno Stato di polizia dove le casalinghe devono temere di essere intercettate. Le casalinghe possono stare tranquille, poiché le intercettazioni possono avvenire solo su richiesta di un giudice". Lo ha detto Luca Palamara, presidente dell’Anm. Palamara ha ribadito di essere favorevole a discutere sulla creazione di "un filtro", che deve avvenire nel momento delle indagini preliminari per dividere le intercettazioni rilevanti da quelle irrilevanti: "Occorre stabile all’interno del processo – ha detto ancora Palamara – un momento nel quale il pubblico ministero e la difesa, davanti a un giudice, si confrontino su ciò che e’ rilevante. E quindi si costituisca un adeguato filtro".

E’ inoltre "fondamentale", ha aggiunto, "garantire nel nostro Paese il diritto all’informazione e per questo occorre trovare il giusto bilanciamento tra l’esigenza della riservatezza e quella dell’informazione". La giustizia oggi ha bisogno di altri interventi rispetto a quelli delle intercettazioni". "Vorrei che il Parlamento", ha concluso il presidente dell’Anm, "si occupasse della quotidianità: in Italia lo stato della giustizia e’ al collasso, non e’ solo problema di strutture e risorse".

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