Sanità, Giuseppe De Mita minaccia le dimissioni da vicepresidente della giunta regionale e dall\’Udc

Entro domani, la Regione deve presentare le nomine a Roma, al tavolo interministeriale per gli adempimenti contenuti nel Piano di rientro dal deficit, al quale lo stesso Caldoro porterà anche i risultati ottenuti finora per il risanamento tra cui lo sblocco del turnover, in seguito al riconoscimento del piano da parte del ministero dell’Economia, e la riduzione del 13% della spesa farmaceutica, così come certificato dall’Agenas.

De Mita non ha condiviso i criteri in base ai quali il governatore ha scelto i nuovi manager, minacciando le dimissioni non ancora formalizzate. Una quadratura non semplice, ma che ha visto d’accordo l’intera Giunta di Santa Lucia, all’interno della quale anche Pasquale Sommese, con delega ai Rapporti con le Autonomie locali, è espressione Udc, tranne De Mita il quale avrebbe voluto per l’Asl di Avellino, un nome diverso da Sergio Florio, in quota Pdl.

Allo stesso modo, il nipote di Ciriaco De Mita, per molti regista della decisione presa nella notte, non avrebbe gradito la scelta di Maurizio D’Amora, espressione comunque dell’Udc, alla Asl Napoli 3 Sud. Ed è in questo che rompe con il suo partito il quale, invece, sottolinea che Caldoro

ha scelto l’unica strada percorribile per il risanamento della sanità.

L’Udc, dal canto suo, ha ribadito pieno sostegno e appoggio al lavoro di Caldoro che, nella notte, di fronte alla minaccia di dimissioni (la lettera non è ancora stata formalizzata), ha sostenuto con forza la sua intenzione di andare avanti, senza cedere a pressioni

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