Intervista esclusiva al Presidente Macalli

Il presidente della Lega Pro Mario Macalli: “Non ho mai fatto dichiarazioni sul Benevento e chiarisco che sono orgoglioso del rapporto, davvero eccezionale, che ho con i fratelli Vigorito. Magari tutte le società della Lega Pro fossero come il Benevento”… “Parlo volentieri ma non avrei nulla da chiarire perché non ho mai fatto dichiarazioni sul Benevento. Non mi sogno neanche di dire certe cose. Sono stato due giorni in Ungheria con squadra e giornalisti come abitudine e con la stampa non ho motivi per non parlare ed intrattenermi anche a cena. Non ho mai rilasciato una intervista ufficiale o meno, ci siamo solo messi a parlare del più e del meno e se mi chiedono delle cose rispondo, fa parte del mio carattere. Con me c’erano anche i due vice presidenti di Lega che possono confermare che non abbiamo accennato a nulla sul Benevento o i Vigorito a livello negativo o di critiche. La mia non è per nulla una sviolinata, perché è la verità ed allora vi dico che ho un rapporto con i fratelli Ciro ed Oreste Vigorito del Benevento che definisco a dir poco eccezionale. E’ gente per bene, che non può non andare in giro a testa alta per tutto. Il Benevento è una delle società più virtuose della Lega Pro ed inoltre rispetta ogni minima normativa. Le società fossero tutte come il Benevento, non scomparirebbe nessuno a luglio e mi capite a cosa intendo. Sono onorato di essere amico di queste due persone e orgoglioso di aver all’interno della Lega Pro una società che rispetta tutte le norme come il Benevento. Chiaramente io non sono l’amministratore unico di novanta società, ma il loro rappresentante finchè mi tengono lì e mi eleggono. Tornando ai Vigorito aggiungo che non ho problemi di alcun genere ed ho intrattenuto in questi due anni sempre rapporti di correttezza ed amicizia. In certe posizioni è facile strumentalizzare o calcare la mano. Ho parlato con il signor Marchetti (il giornalista firmatario dell’intervista incriminata sul quotidiano sportivo ndr), prima di venir via da Budapest dicendo che non avevamo mai fatto una intervista ed aggiungendogli di scrivere il giorno dopo che siamom così “distanti” dal Benevento che a novembre porteremmo lì a giocare la nostra nazionale di categoria. In merito al distacco che avrei avuto con Vigorito sulla vicenda degli under, quando discutemmo mi disse che condivideva l’iniziativa m,a che non avrebbe votato a favore perché andava programmata e impostata in tempi diversi e con largo anticipo e che la sua società aveva già altre situazioni in virtù dell’annuncio che lui definiva in ritardo della norma. A cena ho solo detto che una società come il Benevento che ha fatto una certa scelta imprenditoriale, visto che chi contravviene alla regola degli under non ha partita persa ma una sottrazione dei contributi, rispetto ad un certo budget se ne frega poco dei 50 o 10.000 euro in più o meno. Questa “roba”, invece, è stata riportata in una maniera completamente opposta ed allora il concetto è diverso. Non ho motivo di criticare Vigorito, a parte il fatto che il Benevento ha rispettato in pieno la normativa sugli under. Anzi, vi aggiungo che quando c’è stato il consiglio federale in cui si profilava lo sciopero e venne a parlamentare con il consiglio di lega Demetrio Albertini in rappresentanza dell’assocalciatori, Vigorito in quella occasione mi ha dato dimostrazione di correttezza e solidarietà sulla quale, tra l’altro, non avevo dubbi. Prese posizione a mio favore e si oppose fermamente. Davvero eccezionale. Ho tanti problemi e faccio tanti errori perché sono uno che lavora, ma per piacere non voglio pestare addosso a nessuno. Lasciatemi in pace, queste cose mi danno fastidio. Il Benevento in passato ha avuto brutte pagine ma ho avuto un rapporto buono anche con l’ex presidente Spatola che mi vanto di avere avuto, anche se poi sapete come è finita. Sto pensando per il futuro che forse vale la pena – cosa che mi dà molto fastidio perché significa che dovrò chiudermi a riccio – a non parlare più. Non ho mai parlato male di nessuno in vita mia, figuriamoci se potevo farlo di Vigorito. Non ho più né mio padre e né mia madre e non giuro per rispetto, ma credetemi, se ho favorito qualcuno ho sempre favorito il sud contro il nord proprio perché sono del nord”.Antonio Martone

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