Lady Mastella a difesa del Sannio: «Lo vuole il popolo, non la casta»

L’ex presidente del Consiglio regionale ritornerà a Benevento solo in serata, in compagnia del marito Clemente Mastella. Ma non per questo rinuncia a offrire il proprio contributo e a promettere di contribuire alla mobilitazione generale. In particolare, auspica che nella battaglia siano coinvolte le comunità sannite nel mondo come proposto anche dal deputato del Pd Costantino Boffa. Lonardo, che dai 12 ai 18 anni ha vissuto a Long Island negli Usa con la sua famiglia, conosce molto bene l’attaccamento alle radici dei suoi conterranei residenti all’estero.

Consigliere Lonardo, pensa che potrebbe avere successo l’idea di far iscrivere nelle liste elettorali dei Comuni sanniti i beneventani che vivono all’estero?
«Guardi che mio fratello Carlo, rimasto negli Stati Uniti è già tornato varie volte per votare da noi. Credo che con un’adeguata opera di sensibilizzazione anche altri italiani residenti all’estero farebbero lo stesso pur di non far scomparire il Sannio».
Su cosa basa questo convincimento?
«Ricordo che negli Stati Uniti l’orgoglio di appartenere alla comunità italiana rappresentava un collante molto importante. Un ruolo importante è tuttora svolto dai Columbus Knights, i club degli italiani. Per quanto riguarda il Sannio si mantenevano rapporti molto stretti addirittura tra i cittadini provenienti da uno stesso comune, per esempio Pontelandolfo o Morcone. Per questo sono convinta che, se opportunamente sollecitati, i sanniti nel mondo potrebbero rispondere in massa e iscriversi nelle liste elettorali dei comuni d’origine per essere, eventualmente, conteggiati al fine del rilievo della popolazione tramite censimento. Un’idea del genere l’abbiamo avuta subito anche io e Clemente, ma ora non è il caso di rivendicare primogeniture. L’importante, semmai, è verificare la praticabilità tecnica di questo stratagemma. Penso che la riunione di domani potrà rappresentare il primo momento di verifica».
Vive la decisione del governo come un’ingiustizia?
«Mi sembra una decisione sconcertante. Capisco che la situazione economica imponeva misure drastiche e urgenti. Ma non comprendo per quale motivo si è deciso di tagliare solo alcune Province. Altro sarebbe stato decidere di eliminarle tutte: l’avrei accettato. Il Sannio, peraltro, è una provincia storica, la sua istituzione risale al tempo di Garibaldi. Esistono Province più recenti, alcune sono state istituite di recente e non hanno ancora completato la propria organizzazione. Non si poteva iniziare da queste?».
Non teme che la difesa della Provincia di Benevento potrebbe apparire come la difesa delle poltrone da parte del ceto politico?
«In questo caso spero e credo proprio di no. L’obiettivo di questa battaglia non è la difesa della casta o delle poltrone. ma di un territorio con cultura e tradizioni omogenee che, insieme alle altre aree interne ha già subito parecchi torti. Il Sannio è stato utilizzato come pattumiera durante l’emergenza rifiuti, mentre è stato tenuto lontano da opportunità concesse alle aree costiere. Da cittadina beneventana, prima che da politica, sono indignata. E sono convinta che molti cittadini la pensino allo stesso modo e risponderanno alla mobilitazione».

 

 

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