Le proposte del M5S per la Fase 2

Fatto salvo e rafforzato il distanziamento politico con l’amministrazione Mastella, la ripartenza della città ha comunque bisogno di un responsabile contributo bipartisan, in cui prevalga un salutare e proficuo “contagio delle idee”. In attesa della più volte richiesta Cabina di Regia, in cui sia presente anche la Minoranza, il MoVimento 5 Stelle offre un insieme di proposte politiche di ripartenza per la cosiddetta Fase 2, già beneficiaria al riguardo di contributi nazionali e regionali.

Tributi e pandemia. Il completamento della toponomastica cittadina, con l’assegnazione dei numeri civici nelle contrade, diventa uno degli elementi cruciali per combattere l’alta percentuale di evasione fiscale (TARI inclusa) ed assicurare ad oltre 13.000 cittadini beneventani di ricevere servizi essenziali, quali quelli di soccorso e protezione civile, di controllo da parte delle forze dell’ordine e di recapito della corrispondenza. Inoltre, la creazione di un market solidale permanente, in attuazione della Legge 166/16 (“Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”), si rivelerebbe utile alla Grande Distribuzione anche a fini fiscali.

Inoltre, è doveroso non far ricadere i costi della pandemia interamente sui cittadini, per cui è necessario estrapolare i maggiori costi di sanificazione e disinfezione dal totale della Tari. Allo stesso modo è ingiusto che i commercianti sostengano i costi della TOSAP per i mesi in cui di fatto non hanno usufruito dell’occupazione di suolo pubblico. Tali maggiori oneri per le finanze locali, potrebbero trovare coperture dalla sospensione della quota capitale dei mutui contratti (art. 112 decreto Cura Italia).

Infine, occorre incidere sui tempi dei pagamenti, ad iniziare dai creditori finiti nel dissesto. È immorale che in una emergenza, anche economica, ci siano cittadini e imprese che da 4 anni attendono di essere liquidati.

Periferie in Rete. La carenza di copertura della rete Internet nelle periferie e nelle contrade della città crea nuove disuguaglianze nell’accesso alla democrazia digitale e rischia di compromettere l’efficacia educativa della didattica a distanza, oltre a limitare il diffondersi dello smartworking e dei servizi digitali a favore della cittadinanza. Il Sindaco deve perciò cogliere l’opportunità dell’installazione della fibra ottica a Benevento per estenderne la copertura alle periferie e alle contrade.

Misure sociali. Un piano integrato di interventi delle politiche sociali non può non tener conto delle nuove emergenze: oltre alle misure di solidarietà già attivate, occorre istituire uno sportello antiusura, per sottrarre dalla morsa dell’indebitamento le tante persone che rimangono vittime di questo reato. È di estrema urgenza, inoltre, potenziare i centri antiviolenza, in una fase in cui le pareti domestiche rischiano di trasformarsi in gabbie mortali. Interventi mirati vanno rivolti alle famiglie con disabili e alle persone fragili, attivando servizi e strutture in grado di dare sollievo ad una condizione sociale e psicologica già particolarmente complessa per tutti. È necessario ufficializzare un report periodico sull’entità delle donazioni pervenute sul conto corrente dell’Ente dedicato all’emergenza, da rilanciare con più incisivo risalto

Scuole. La messa in sicurezza delle scuole rimane un problema di primaria importanza. Dopo il completamento delle verifiche di vulnerabilità sismica, gli edifici scolastici sono disponibili a causa della sospensione dell’attività didattica per l’emergenza Coronavirus: il Comune deve utilizzare questo tempo per realizzare tutti gli interventi necessari a riaprire in sicurezza le scuole il prossimo mese di settembre. Oltre a dover inviare al più presto progetti per la messa in sicurezza delle scuole, come prevede l’ultimo finanziamento di oltre 32 milioni di euro destinato dal Ministero dell’Istruzione alla nostra Regione, l’Ente deve predisporre anche un piano B per la ricollocazione delle attività delle istituzioni scolastiche ancora a rischio, ma anche per la generale necessità di spazi alternativi o integrativi per il prescritto distanziamento sociale.

Mobilità sostenibile. Per combattere il sicuro incremento d’uso delle auto, con il conseguente aumento dei livelli di traffico e di inquinamento ambientale, occorre ridisegnare il modello organizzativo del Trasporto Pubblico Locale, con la creazione di dispositivi contapersone e la predisposizione di posti alternati, l’istituzione di corse aggiuntive ed obbligatori interventi di sanificazione, di rinnovo in senso ecologico del parco dei mezzi. Ritorna di prepotente attualità il piano di mobilità sostenibile della Metropolitana Leggera, da ancorare ad un progetto strategico, tipo quello del Piano Periferie. Il progetto, rilanciato dall’Ance, permette di collegare il centro alle periferie, riutilizzando le storiche stazioni ferroviarie cittadine.

Fase 2…ruote”, come ha ben sintetizzato qualcuno, è l’altra forma di mobilità dolce e sostenibile che emerge nel dopo Covid-19, per contenere il congestionamento e favorire il distanziamento: prevede l’erogazione di co-finanziamenti nazionali per 150 milioni di euro inseriti nella Legge di Bilancio 2020 per percorsi ciclabili urbani. Se proprio non riusciremo a creare una “bicipolitana”, dovremo costruire con urgenza, favorendo soprattutto chi si reca a lavoro, una rete stradale urbana, composta da corsie dedicate ai ciclisti e ai monopattinisti, tutelati da opportuna segnaletica e cordoli di protezione, cui dovrà aggiungersi una riduzione dei limiti di velocità delle automobili.

Un Piano territoriale degli Orari, che sollecitiamo da tempo, assicurerebbe inoltre la migliore organizzazione dei regimi di aperture e chiusure dei servizi e delle attività collettive, garantendo un efficace contrasto al volume del traffico e alla concentrazione di polveri sottili: un recente studio condotto dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha confermato la presenza di Covid-19 nel particolato atmosferico.

Urbanistica. La rigenerazione urbana dovrà passare attraverso la riduzione del consumo di suolo, il riuso di immobili, la messa in sicurezza idrogeologica del territorio, a cominciare dall’attuazione del Contratto di Fiume, adottando progetti innovativi a basso costo di Urbanistica tattica e Agopuntura urbana, rivolti al recupero di spazi pubblici da offrire alla nuova socializzazione.

Regolamenti. Bisogna portare al più presto all’approvazione del Consiglio Comunale il Regolamento delle sale gioco, volto a prevenire e contrastare le ludopatie; il Regolamento del Corpo di Polizia Municipale, scomparso da tempo immemore; il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei Beni Comuni, per attivare “patti di collaborazione” con i cittadini, nel rispetto del principio costituzionale di Sussidiarietà.

Partecipazione. È questo il momento decisivo per l’attivazione di fondamentali organismi di partecipazione previsti dall’art. 74 dello Statuto Comunale, in particolare della Conferenza Economica Cittadina che ha “compiti consultivi di qualificato supporto alla programmazione degli interventi dell’Ente Comune e alla promozione dello sviluppo nei settori delle attività industriali, commerciali, artigianali e agricole”. In attesa della costituzione della Conferenza degli Enti e degli Operatori Culturali, sarebbe il caso che l’inattiva Fondazione Città Spettacolo convocasse almeno gli Stati generali della Cultura e del Turismo. Il Covid-19 ha bocciato gli spettacoli di massa a favore dalla decrescita, si spera felice, del pubblico.

Le Consigliere del M5S al Comune di Benevento

Marianna Farese Anna Maria Mollica

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