Mastella: Nella Dc ci separavamo ma amici, nei 5S volano vaffa. ‘Scissione? A volte non c’è un’altra via d’uscita’

Clemente Mastella, Paolo Cirino Pomicino e Riccardo Villari

“Se si separano due democristiani resta l’amicizia. Se si separano due grillini volano i vaffa”. Così Clemente Mastella, ex ministro e sindaco di Benevento, in un’intervista a Quotidiano Nazionale.

Ma quando si arriva, gli viene chiesto, a un punto di rottura in una forza politica? “Essenzialmente per due motivi -risponde Mastella-. O per divergenze politiche come è successo a me e Casini, io volevo andare a sinistra e lui a destra, oppure perché guardi in prospettiva alle elezioni e capisci che se non rompi ti fotteranno. Quello che sta succedendo a molti parlamentari grillini”. E perché dovrebbero già sentirsi il cappio al collo? “Pensa che Grillo candiderebbe gli amici di Conte? Tanto più che da quei geni che sono hanno tagliato il numero dei parlamentari”.

Per Mastella è molto difficile fare una scissione, “ma a volte – dice – non c’è un’altra via d’uscita. Come diceva Antonio Gramsci, che a sua volta citava un proverbio zulu: meglio avanzare e morire, che fermarsi e morire”. Poi ricorda: “quando Casini ed io ci siamo divisi, tutto è accaduto naturalmente. Se c’erano due parlamentari della stessa area, uno finiva con lui, l’altro con me. Abbiamo fatto la nostra strada: lui è stato eletto presidente della Camera, io sono diventato ministro della Giustizia. E siamo pure rimasti amici dopo la lacerazione”. Come ci siete riusciti? “Eravamo democristiani”. E facendo un pronostico sullo scontro nei Cinque Stelle dice: “Si divideranno. Se non lo fa, Conte è morto”.

 

(ANSA).

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