Passaggio Generazionale. “Imprenditori a confronto per superare le criticità”

Oggi Confindustria Benevento ha acceso i riflettori su questo importante argomento attraverso un convegno dedicato al passaggio generazionale per cercare di superare le possibili difficoltà a cui l’impresa poterebbe andare incontro nella fase di avvicendamento.L’avv. Antonio Lonardo ha portato i saluti dell’ordine degli avvocati e ha ricordato che il ruolo dei professionisti e dei consulenti è di primaria importanza nell’attività d’impresa e lo è ancor di più nelle fasi delicate quali il ricambio generazionale“In Italia – ricorda Pasquale Lampugnale Presidente Giovani Imprenditori – sono presenti 4,3 milioni di imprese: il 92% di esse sono imprese familiari. Il 60% ha imprenditori al vertice con più di 60 anni di età e pertanto coinvolti nel breve periodo al ricambio generazionale. I dati indicano che la metà delle imprese familiari italiane scompare con la seconda generazione e solo il 15% di esse è controllata dalla terza generazione. Questi dati evidenziano la necessità di formare e sensibilizzare la classe imprenditoriale rispetto a tali processi. Con tale obiettivo abbiamo ritenuto opportuno approfondire la tematica avvalendoci della collaborazione di esperti capaci di fornire un supporto sulla materia con l’obiettivo di tracciare delle linee guida per le imprese associate”“Per Emiliano Marchisio, professore Associato Diritto Commerciale Università Giustino Fortunato, la pianificazione ereditaria è una attività fondamentale per il passaggio generazionale dell’impresa ed ometterla può rappresentare un grave errore, perché senza pianificazione la successione conduce spesso a liti, costi, cause giudiziarie; perdita di valore dell’impresa; dissipazione di risorse patrimoniali e finanziarie. Non esiste una soluzione per ogni successione: ogni caso richiede una risposta disegnata sulle esigenze concrete dell’imprenditore, degli eredi e dell’impresa stessa. Nondimeno, tutte le esigenze concrete trovano una loro possibile risposta: come ricordava Voltaire, “nessun problema può resistere all’assalto di una riflessione approfondita. Quel che è sempre vero è che una attenta pianificazione ereditaria non è un costo ma un investimento”.Obiettivo del confronto odierno è quello di rilevare le principali opportunità e problematiche della successione e dei rapporti tra generazioni all’interno delle imprese familiari, agevolando un percorso di affiancamento ed avvicendamento che consenta all’azienda di affrontare il futuro con il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione.“Filippo Liverini di Mangimi Liverini SpA ha testimoniato l’importanza del passaggio generazionale raccontando la propria esperienza. Mangimi Liverini, azienda leader nel campo dei mangimi è stata inaugurata nel 1969 e garantiva una produzione giornaliera di 40 q.li. Nel 1979 la produzione è salita a 100 q.li e nel 1990 è avvenuto l’ingresso della 2° generazione. Tuttavia solo nel 2010 si è realizzato il nuovo assetto organizzativo con l’ingresso mio e di mio fratello Michele nella compagine societaria. Oggi la produzione giornaliera è di 4.500 quintali e abbiamo uno stabilimento a S. Salvatore Telesino che si estende su 25.200 m2 e contiamo su un personale di 25 dipendenti altamente specializzati” “Hanno chiarito Maria Indolfi e Erika Rodriguez – dello studio associato e consulenza legale e tributaria della KPMG – che in un contesto storico economico come il nostro, in cui forte è l’esigenza di individuare strumenti giuridici idonei a consentire la programmazione della transizione generazionale in azienda, è necessario, al fine di una coerente selezione, chiarire le problematiche giuridiche e individuare le esigenze dell’imprenditore che presiedono alla pianificazione del passaggio di consegna. Non esiste dunque un istituto giuridico in assoluto preferibile rispetto agli altri. Piuttosto bisogna adattare gli strumenti esistenti alle singole esigenze. Un ruolo centrale, dunque, deve essere riconosciuto ad uno strumento duttile come il trust.”“Manuela La Gamba Responsabile Pianificazione Patrimoniale BNL – ha sottolineato che gli strumenti di natura giuridica a disposizione dell’impresa nel passaggio generazionale sono molteplici ed esaustivi. L’Aspetto più delicato rimane la diagnosi organizzativa con un approccio di finanza comparativa. Il passaggio generazionale, infatti prevede il cambiamento del soggetto alla guida dell’impresa mantenendo la continuità dell’impresa stessa. Tale situazione è particolarmente delicata e richiede essenzialmente un approccio di tipo cognitivo.” “L’avvicendamento generazionale – spiega Ambrogio Romano Presidente Consiglio Notarile Benevento – è una fase centrale nel ciclo di vita di un’impresa. Pianificare correttamente questo passaggio vuol dire salvaguardare l’efficacia della gestione imprenditoriale. Attraverso la normativa vigente possiamo verificare quali sono le opportunità presenti e quali quelle più appropriate ad ogni singola situazione”.

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