REGIONALI. TANGA SI DIMETTE DAL DIRETTIVO DELLA SEGRETERIA PROVINCIALE DEL PD

“Caro Segretario,come ben sai, non ho partecipato alla riunione di segreteria provinciale nella quale è stata assunta la decisione di individuare un gruppo di persone, per costituire il cosiddetto “gruppo dei saggi”, affinché interferisse nelle procedure di scelta dei candidati alle prossime elezioni regionali.Ricorderai che appena ho avuto conoscenza di tale volontà, ti ho immediatamente telefonato manifestando il mio disappunto e la mia contrarietà chiedendoti di soprassedere rispetto a questo modo di procedere che si vuole far apparire come forma di partecipazione ma che invece, nella speranza che possa condizionare successivamente le vere scelte, così come sottolinea nell’intervista il presidente Ricci, ha come unico effetto l’estromissione degli organi di partito da un necessario e preventivo dibattito innanzitutto sui contenuti e poi sulla individuazione di criteri oggettivi ai quali ancorare la scelta politica delle candidature.Purtroppo per tutti noi, è stato deciso di non ascoltare alcuna voce dissonante dal coro e di andare avanti.Non conosco le motivazioni formali addotte in quella riunione a giustificazione di tale scelta, ma resto comunque convinto che al di là delle palesi illegittimità evidenziate in questi giorni anche sulla stampa da numerosi ed autorevoli dirigenti ed amministratori locali del nostro partito, questa attività sia del tutto inopportuna.Ho chiesto più volte, in passato, la convocazione della Direzione provinciale per consentire un processo di partecipazione per la costruzione di una piattaforma programmatica provinciale del PD, per l’individuazione di priorità d’interventi nell’ambito delle politiche nazionali e regionali che potessero aiutare i nostri territori a recuperare velocemente condizioni di crescita per le imprese e per le famiglie, in attesa poi degli interventi più a lungo termine collegati alla realizzazione delle opere strategiche.A tutt’oggi si sono svolte solo due Direzioni Provinciali: la prima, in forma lampo, solo per prendere atto della candidatura di Claudio Ricci a Presidente della Provincia; la seconda, per prendere atto del risultato, non eccezionale, di quella elezione e degli strascichi polemici che ha prodotto all’interno del PD.La prossima, la terza seduta di direzione, immagino che servirà sempre a Ricci per comunicarci i sondaggi da lui fatti che tra l’altro, poco opportunamente, ha già anticipato alla stampa.Le altre province campane vantano, invece, diverse e proficue occasioni di dibattiti e confronti, culminati poi nelle conferenze programmatiche promosse dalla segreteria regionale dove si è dibattuto sui programmi con ampia partecipazione degli organi provinciali, degli amministratori locali e dell’intera articolazione del partito, ad eccezione della provincia di Benevento che non ha risposto all’appello e dove tutto tace. Le uniche occasioni di approfondimento di temi collegati allo sviluppo sono state organizzate dal Gruppo Consiliare della Città capoluogo.Intanto si moltiplicano gli interventi che manifestano dissenso, tanti in privato ed altri in pubblico, e ciò nonostante non si convocano gli organi di partito. Io mi chiedo se tutto ciò ha un senso. Se c’è, certamente non ha niente a che fare con la politica.Tantomeno non può essere tirata in ballo la ragione dell’unità del partito per giustificare la procedura in corso. Chi ha messo in discussione l’unità del partito? Quali posizioni oltranziste vi sono? Chi sono gli altri candidati? Io so solamente che esiste una giusta ed intelligente richiesta della segreteria cittadina di Benevento e del Gruppo Consiliare che condivido per tutte le ragioni che sono state espresse pubblicamente. Non si vuole accogliere tale richiesta? Non si vuole nemmeno discuterne? Al Segretario provinciale la risposta. A tutt’oggi non vi sono candidature ufficiali e, pertanto, la tua candidatura non può essere considerata super partes, ma diventa una candidatura legittima, ma di parte. Spero che a tutti questi interrogativi ci sia una risposta convincente e responsabile sul piano politico e tutti noi ce ne faremo una ragione.Mi auguro che la risposta ci sia e non per la soddisfazione della segreteria cittadina, del Sindaco di Benevento o dei Consiglieri Comunali del Gruppo PD, ma per i tanti iscritti e per le migliaia di elettori del Partito Democratico della Città di Benevento.A questo punto, se si vuole essere credibili e si vuol favorire una concreta ed efficace partecipazione alle scelte politiche, si convochi la Direzione Provinciale per delineare un programma ed individuare criteri oggettivi e poi si dia spazio ad un ampio e partecipato dibattito in assemblea dove pubblicamente ci si confronti con tutti e si assumano responsabilmente le scelte conseguenti. Questo è ciò che chiedo. Mi auguro che ciò accada, per il bene del nostro partito e della nostra provincia.In considerazione di quanto sta avvenendo in queste ore, a voler distinguere in modo netto la mia persona ed il mio agire politico dalle decisioni assunte dalla segreteria provinciale, formalmente rassegno le dimissioni da componente della segreteria provinciale di Benevento”.Sergio Tanga

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