Ricci: “E\’ cambiato il clima. Le Province, Enti inutili appena quindici mesi fa, oggi sono rivalutate.

In verità ha cominciato da tempo la Corte dei Conti; ma oggi, sempre più spesso, anche la Stampa sta confermando quanto noi amministratori delle Province stiamo dicendo da mesi e mesi.

L'ultima inchiesta pubblicata da “Il Mattino” a cura di Marco Esposito il 22 agosto, nel rendere conto con esemplare chiarezza della drammatica situazione di questi Enti, che vivono in un limbo senza soldi, con leggi confuse, e con le gravi preoccupazioni dei dipendenti per il posto di lavoro, ha avuto il merito di far uscire allo scoperto una verità finora riservata solo a pochi.

Da tempo, infatti, stiamo denunciando, come Presidenti delle Province, come pochissimi addetti ai lavori e come Unione delle Province d'Italia, che non si sono possono abbandonare al loro destino 130mila chilometri di strade e oltre 5.200 Scuole, oltre ad un numero enorme di Musei.

Eravamo stati accusati di voler difendere le nostre poltrone: ora anche la Stampa più avvertita ed attenta ci sta dando ragione.

I cittadini, in verità, si sono già accorti da mesi che, tra le altre cose, la Provincia di Benevento non ha provveduto nemmeno allo sfalcio lungo i 1.300 Km. di arterie di loro competenza; tra una ottantina di giorni – come noi abbiamo avvertito già da una quarantina di giorni – gli studenti delle 42 Scuole Superiori si accorgeranno che le Aule resteranno al freddo per buona parte della giornata.

E' questo l'effetto brutale dei tagli indiscriminati di risorse finanziarie patite dalle Province in questi anni: quando lo dicevamo già ad ottobre scorso in pochissimi ci davano ascolto. Anzi ci davano addosso per questa difesa d'ufficio.

Ora vedo che anche la Stampa (o almeno una parte di questa) ha cambiato opinione: non solo è disposta ad ascoltare e ad ospitare le nostre argomentazioni, ma ci dà anche ragione.

La Corte dei Conti ha lucidamente argomentato come già oggi non esiste la possibilità per le Province di approvare un Bilancio di previsione per il 2015 che sia credibile e come tutte le Province sono ormai in default per un dissesto indotto – come è stato definito dalla Suprema Magistratura contabile. Ora, questa verità sacrosanta è uscita dal recinto dei tecnici e degli esperti di diritto amministrativo e contabile e diventa consapevolezza diffusa.

E mentre già dichiariamo oggi che nel 2016 e nel 2017 sarà ancora peggio per le Province per i nuovi tagli di risorse finanziarie già stabilite a suo tempo con leggi dello Stato, cogliamo con favore l'inversione di rotta che spinge una sempre più larga fetta della pubblica opinione a chiedersi se abbia un qualche senso depotenziare le Province e, soprattutto, se serva veramente ai cittadini cancellare il diritto alla mobilità e all'istruzione superiore.

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