CASA CIRCONDARIALE DI BENEVENTO. NUOVA AGGRESSIONE AD UN POLIZIOTTO PENITENZIARIO.

Alle ore 11:45 circa, un detenuto facente parte del circuito Alta Sicurezza, pare animato da futili e pretestuosi motivi, ha ferito un Assistente della Polizia Penitenziaria.L’aggressore, ristretto a Capodimonte per espiare una lunga pena, ha con una scusa richiamato l’attenzione dell’Agente. Questi, giunto dinanzi alla sua camera detentiva è stato improvvisamente afferrato per la divisa dal malvivente e scaraventato verso le inferriate della propria cella. Stordito dopo aver battuto il capo, il Poliziotto è stato poi colpito ripetutamente al volto.Prontamente soccorso da altro Personale, l’Agente è stato dapprima condotto presso l’infermeria della stessa Casa Circondariale per le prime cure e poi successivamente condotto all’Ospedale Rummo dove i medici hanno diagnosticato una prognosi di 6 giorni.A destare maggiore preoccupazione pero’, è stata la reazione inaspettata degli altri detenuti ristretti nella stessa sezione detentiva dell’aggressore che, venuti a conoscenza dell’accaduto in una sorta di prova di forza e ostentazione di criminosa solidarietà, hanno immediatamente inscenato una sorta di protesta negli spazi dedicati ai passeggi, dove circa una trentina di loro, pare si siano rifiutati di rientrare nelle proprie celle.Solo l’intervento del Personale di Polizia Penitenziaria coadiuvato dal Vice Comandante della C.C. di Benevento, ha permesso di riportare la situazione alla calma e alla normalità.”Nel piu’ assordante silenzio dei Superiori Uffici Regionali e Dipartimentali- dichiarano i Rappresentanti Sindacali nella nota- Il Personale della Polizia Penitenziaria di Benevento, continua per banali questioni, ad essere fatto oggetto di violenze premeditate da parte dei detenuti. Una triste conta che sembra oramai aver assunto i connotati di una normale routine puntualmente derubricata con leggerezza e superficialità a “casi sporadici ed isolati”.Il senso d’impunità già denunciato in passato dalle Organizzazioni Sindacali di categoria e costato anche una denuncia per 20 di loro, poi archiviata dalla Magistratura, è certamente foriero di simili azioni. Molti di questi episodi di pura violenza, non sono dettati da condizioni di vita dura all’interno dell’Istituto di pena Sannita, ma da una precisa volontà di farsi beffa delle regole umiliando i tutori dell’ordine.E’ oramai evidente come, l’aumento esponenziale di concessioni e attività ludico/trattamentali attuato in questi ultimi anni, non abbia condotto ai risultati sperati, favorendo per contro una crescente ed arrogante tracotanza da parte dei ristretti, come a dire: a volte certe “cure” sono peggiori della malattia stessa.Occorre dunque riportare equilibrio tra attività ludico/trattamentali e sicurezza.Le O.O.S.S. UIL, SiNAPPe e USPP, oltre a ribadire con forza la prosecuzione dello stato di agitazione permanente e l’interruzione delle relazioni sindacali con la locale direzione, esprimono a margine della nota piena e completa solidarietà al Collega coinvolto e ai suoi familiari, augurando al contempo allo stesso, una pronta e completa guarigione.

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