Rifiuti fuori provincia, nuova ordinanza

«Abbiamo registrato l’impossibilità di procedere con i flussi ordinari», hanno commentato ieri in serata da Palazzo Santa Lucia, «e si sono quindi creati i presupposti per il nuovo provvedimento» . Che ricalca, sostanzialmente, quello adottato da Caldoro la settimana scorsa e apre le porte degli sversatoi di San Tammaro, Savignano Irpino e Sant’Arcangelo Trimonte all’immondizia — circa 900 tonnellate ogni 24 ore — che arriverà dagli stir di Giugliano e di Tufino.

Un’ordinanza sofferta, che ha chiuso un’altra giornata difficile e certamente provocherà ancora una volta polemiche e proteste negli altri territori campani. Dà già fuoco alle polveri il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi: «Devo denunciare l’assoluto disinteresse della Regione nei confronti del mio territorio. Aspettiamo ancora la bonifica di situazioni di grave criticità ambientale» . La firma di Caldoro era stata invece invocata dal sindaco di Napoli, de Magistris, e dal vicesindaco Sodano, che ha incontrato il ministro Prestigiacomo per sollecitare lo sblocco dei fondi da destinare alla differenziata. Ieri nella metropoli le giacenze hanno di nuovo superato quota 2000. Tra le zone più sporche, segnala Stanislao Napolano, il medico che dirige il servizio di assistenza domiciliare della Asl 2 Napoli Nord, alcune strade di Chiaiano, ormai ridotte a discariche cielo aperto. «Per esempio» , sottolinea, «via dei Tigli e via dei Ciliegi» .

L’ordinanza era auspicata anche da molti Comuni dell’hinterland, Pozzuoli in primis, dove sono in strada centinaia di tonnellate maleodoranti. «Stiamo per estendere il prelievo porta a porta a due lotti di Monteruscello», dice il sindaco Agostino Magliulo, «ma con i cumuli di spazzatura in strada è tutto più difficile». Il provvedimento del presidente della giunta regionale, sostiene l’assessore all’Ambiente di Palazzo Santa Lucia, Giovanni Romano, «serve per guadagnare il tempo necessario ed avviare i trasferimenti dell’immondizia nelle altre regioni. Oggi (venerdì 15), sono partite l’Emilia Romagna la Toscana, anche se con un quantitativo ridotto. In settimana si aggiungerà la Liguria. Attendiamo qualche segnale di maggiore disponibilità dalla Puglia dalla Sicilia. Altre regioni, invece, hanno detto no». A Quarto, intanto, ieri l’emergenza rifiuti si è mostrata nel suo volto peggiore. Erano circa le quattro del pomeriggio quando, per cause che in serata ancora non erano state accertate, è divampato un vasto incendio in una cava in via Seitolla. Il rogo ha interessato un’ampia zona dove si trovano canneti ed estesi cumuli di rifiuti. Una discarica abusiva, in sostanza. I pompieri, intervenuti con 5 mezzi e 15 persone, hanno lavorato ore per spegnere le fiamme. Timori, tra chi abita in zona, per le esalazioni di diossina.

 

 

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