Sismabonus ed Ecobonus: la Rete delle Professioni Tecniche propone in patto per il territorio

La Rete delle Professioni Tecniche costituita da Ingegneri, Architetti, Geometri, Agronomi e Geologi lavora per predisporre una linea guida per i cittadini utenti che vorranno usufruire dell’Ecobonus e Sismabonus al 110 per cento .
Si rende necessario un Patto del Territorio tra i grandi player indispensabili nell’attivazione e realizzazione del processo edilizio ed un’attenzione particolare da parte delle Amministrazioni per velocizzare acquisizione dei titoli autorizzativi.
La chiave di volta sarà rappresentata da come istituti di credito e intermediari finanziari decideranno di interpretare il loro ruolo. L’approccio di questi soggetti sarà determinante: in particolare, capire con quali modalità istituti di credito e intermediari finanziari decideranno di acquistare il credito d’imposta. Il territorio, ormai da tempo, è privo di soggetti ed operatori locali e non sarà facile avviare un’interlocuzione.
Le ragioni del successo sono, però, nella capacità di fare Rete e di supportare l’utente finale, abbandonando l’idea dei recinti e degli steccati o, ancora, delle maldestre invasioni di campo.
Se davvero vogliamo trasformare in concretezza gli slogan della Fase 1 relativamente ai cambiamenti progressivi ed all’acquisizione di consapevolezza, abbandonando egoismi ed isolazionismi, occorre aprire un Tavolo Provinciale di Coordinamento al fine di unire le forze e mettere a sistema le nuove possibilità che potrebbero dare una sveglia all’economia da anni nel torpore della recessione.
Non meno importante è, dunque, il ruolo degli industriali e delle associazioni di categoria degli artigiani per aprire un circuito virtuoso di informazione e valorizzazione delle energie e delle produzioni del territorio ed evitare che diventi solo terreno di conquista di general contractor o arranger.
La liquidità iniziale – in grado, sola ed unica, di dare avvio alle numerose operazioni possibili – potrebbe essere garantita da microfinanziamenti – avvalendosi anche delle risorse europee – sì da evitare l’iniziale esborso da parte dei cittadini, assicurare denaro contante alle imprese e garantire loro un dialogo davvero competitivo con gli eventuali finanziatori.
Esortiamo, pertanto, l’ANCE Benevento a rendersi parte attiva di questo processo, dismettendo lo “sportello” avviato – rispetto al quale già avevamo avuto occasione di sollevare dubbi – e rendendosi partecipe delle esigenze e delle necessità dei suoi associati come Ordini e Collegio da sempre ed istituzionalmente garantiamo per i nostri Iscritti.

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