STOP A SFRATTI E PIGNORAMENTI

STOP A SFRATTI E PIGNORAMENTI

L’emergenza abitativa nella nostra città, così come in tutta Italia, è sotto gli occhi di tutti.
Il contesto è una crisi economica sempre più profonda a cui i partiti e la cosiddetta classe dirigente, rispondono arroccandosi nella difesa dei privilegi esistenti e della ricchezza accumulata da pochi, gettando nella precarietà, nella miseria e nella disperazione fasce sempre più ampie di popolazione. Essere licenziati e perdere il proprio lavoro è sempre più facile, trovarne,
allo stesso tempo è sempre più una lotteria e comunque si è costretti a fare i conti con una vera e propria giungla dei lavori precari, sottopagati e iper- sfruttati che rendono la vita un calvario e non permettono di arrivare alla fine del mese: anche per questo il passo prima di finire in mezzo a una
strada è sempre più breve.

Siamo convinti che la lotta e la riappropriazione diretta siano l’unico terreno credibile di riscatto di fronte ad una situazione del genere.
Proprio per questo, nella giornata di mobilitazione nazionale contro gli sfratti, movimento di lotta per la casa e disoccupati scenderanno in piazza nuovamente insieme.

Facciamo rimbalzare e amplifichiamo l’appello alla mobilitazione generale e generalizzata, per una giornata di lotta comune che apra prospettive di ricomposizione e di iniziativa autorganizzata ancora più estesa e diffusa.
Qui a Benevento scenderemo in piazza con un presidio sotto la Prefettura per chiedere una moratoria sugli sfratti e sui pignoramenti così come verrà fatto in tutte le Prefetture del paese.
Questo messaggio, dovrà risuonare forte in quella giornata, insieme a quel RIPRENDIAMOCI TUTTO che da grido di piazza deve divenire sempre più pratica reale e concreta attraverso la quale la moltitudine di soggetti che oggi paga la crisi, si sottrae ad essa, riconquistando reddito e vita.

Martedì 18 Giugno ore 10:00
Presidio in Prefettura
per chiedere una moratoria generalizzata
sugli sfratti e sui pignoramenti

Movimento di Lotta per la Casa
Disoccupati Organizzati

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Egregio Sig. Prefetto,
i dati sull’andamento degli sfratti in Italia, purtroppo non segnalano alcun elemento di controtendenza rispetto agli ultimi anni. Anzi, a livello nazionale, anche se i dati sono ancora incompleti e pertanto sicuramente sottostimati, c’è un ulteriore incremento delle sentenze di sfratto che raggiungono il record negativo di circa 68.000 nuove sentenze. In questo contesto, sicuramente il dato più preoccupate è l’ulteriore balzo delle sentenze per morosità che per la prima volta nella storia recente del Paese superano al soglia di 60.000 nuove sentenze.
Come Ella sa, la legge oggi prevede una salvaguardia consistente nel differimento dell’esecuzione esclusivamente per gli sfratti per finita locazione che, orami, rappresentano meno del 10% delle sentenze emesse.Il dramma degli sfratti, quindi, sostanzialmente non prevede alcun intervento
sociale al fine di prevenirne il verificarsi o temperarne gli effetti.Come è noto, i comuni segnalano che vi sono 650.000 famiglie “utilmente” (si dovrebbe dire più correttamente “inutilmente”) collocate nelle graduatorie per avere una casa popolare senza una risposta. Si tratta di nuclei familiari che, sulla base delle normative vigenti, avrebbero diritto a una casa popolare ma che ne rimangono privi perché gli alloggi non ci sono e, anche quando ci sono, spesso non vengono
assegnati perché inagibili (una cifra prudenziale li valuta in almeno 30/40 mila).
I governi che si sono succeduti, infine, hanno via via tagliato il fondo sociale per gli affitti per le famiglie con redditi bassi e con incidenza del canone sul reddito superiore a una certa soglia, fino al suo totale azzeramento, avvenuto l’anno scorso. Gli effetti di questa sciagurata scelta, che coinvolgono ulteriori 300 mila famiglie sul territorio nazionale, ancora non hanno dispiegato, se non in piccola parte, i loro effetti, che incombono nel prossimo futuro.Abbiamo letto che il Presidente Napolitano, nella lettera inviata alla Vostra attenzione per l’anniversario della Repubblica, al fine anche di evitare episodi tragici, ha avanzato la richiesta di svolgere nel Vostro ruolo una
vigilanza sulle situazione di “maggior disagio promuovendo iniziative di ascolto, di sostegno ed
integrazione” per dare “soluzioni efficaci e tempestive”.In questo contesto, crediamo che vadano richiamate tutte le istituzioni a una azione attenta di prevenzione e salvaguardia, almeno per le fasce in difficoltà.Riteniamo che per tutti gli sfratti (a prescindere dalla natura del provvedimento) che riguardino nuclei collocati nelle graduatorie per le case popolari o che abbiano minori (che sono protetti da convenzioni internazionali), che vedono coinvolti anziani, malati gravi, perone che abbiano perso il lavoro o messi in cassa integrazione, vi sia un obbligo di soccorso. In sostanza, l’esecuzione dello sfratto non possa essere consentita senza il passaggio da casa a casa.
Riteniamo che la Prefettura possa, in questo senso, una azione fondamentale di indirizzo e di raccordo per tutti gli organismi competenti affinché questo indirizzo Rivolgiamo, infine, l’appello affinché la Prefettura si faccia portavoce presso il governo circa la necessità di un provvedimento urgente, anche se temporaneo, di blocco di tutti gli sfratti, per le medesime categorie per le quali oggi vige quello per finita locazione e, nel contempo, si adottino le necessarie misure economiche
e sociali che consentano una risposta strutturale alla acuta sofferenza abitativa nel nostro Paese e che vedono in un nuovo intervento pubblico e nel reperimento di alcune centinaia di migliaia di case popolari (prioritariamente attraverso il recupero e il riuso del patrimonio esistente) l’asse strategico di riferimento.Sarebbe questa una grande opera sociale, nella direzione dell’equità e utile anche alla ripresa economica e all’occupazione.Distinti saluti

Movimento di Lotta per la Casa

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