Ucci a Del Vecchio:\"E\’ facile dire solo futuro\"\’

Per capire l’affidabilità del vice sindaco e assessore alla cultura Raffaele Del Vecchio basta rileggersi  i programmi elettorali delle ultime due elezioni o i numerosi  comunicati trionfalistici da lui emessi in questi dieci anni e confrontarli con la reale situazione di Benevento.
“C’è stata la crisi che non mi ha consentito di fare” ha argomentato Del Vecchio provando a giustificare la propria inadempienza ammettendola così implicitamente: ed allora perché dal 2006 ad oggi, secondo il rapporto di Unioncamere, le vicine città di Avellino e Salerno hanno mantenuto lo stesso indice di produttività mentre Benevento è passata da uno dei primi posti nel Sud a uno degli ultimi perdendo ben 10 punti?
“La macchina comunale va riformata” ha ancora proclamato: e cosa vi ha impedito di farlo in dieci anni di amministrazione?
E ancora “La città della cultura deve diventare la città del bello”: ma chi ha consentito la devastazione di Piazza Vari, che il Malies si riducesse in uno stato spettrale, che gli ingressi della Città somiglino alle strade di Sarajevo dopo i bombardamenti o che il Trescene durante il week end sia un urinatoio a cielo aperto?
I beneventani, conlcude Ucci,  hanno già creduto due volte ai libri dei sogni scritti da Del Vecchio e Pepe e vivono oggi giorni da incubo: diffidino quindi da chi dice “solo futuro” e ricordino invece la loro storia recente altrimenti saranno costretti a riviverla.

 

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