UDC, i risultati della raccolta firme reintroduzione preferenza voto alla Camera

Molte le sottoscrizioni di rappresentanti istituzionali della città di Benevento. Hanno tra gli altri firmato la proposta: il capogruppo al comune di Benevento del PD Nicola De Luca, il capogruppo di Alleanza Nazionale Nazzareno Orlando, il capogruppo di Forza Italia Luigi De Minico, il consigliere comunale di F.I. Sandro Consales, l’assessore comunale Cosimo Lepore, i consiglieri del PD Stanislao Lucarelli e Giovanni Zarro, i consiglieri di democrazia partecipata Luigi De Minico e Antonio Feleppa, i consiglieri comunali UDEUR Giuseppe Molinara e Giovanni Quarantiello, il consigliere comunale della PdL Antonio Reale, gli ex consiglieri comunale Gerardo Tinessa e Raffaele Barricella.A raccogliere le firme, oltre al segretario provinciale dell’UDC Gennaro Santamaria, erano presenti il vicesegretario provinciale Cesare Cardone e il coordinatore della segreteria provinciale Corrado De Lorenzo.“La raccolta che in città – afferma il segretario provinciale dell’UDC – la sottoscrizione sta avvenendo anche nel resto della provincia. Le notizie che ci giungono sono entusiasmanti. Infatti, anche in tutta la provincia, la nostra proposta sta riscuotendo successo ed adesione. Ovviamente – prosegue Santamaria – il successo dell’iniziativa è da attribuirsi alla validità della stessa. C’è la volontà, espressa con la sottoscrizione del nostro progetto di legge, da parte dei cittadini di riappropriarsi di uno spazio di democrazia che i partito hanno sottratto loro con l’attuale sistema elettorale. La gente vuole valutare e decidere in scienza e coscienza chi sono i rappresentanti del territorio che debbono rappresentare lo stesso in seno al parlamento nazionale. Questa battaglia – sostiene Santamaria – serve anche per far capire, a chi di dovere, che non è possibile assolutamente esportare questo tipo di sistema elettorale anche su altri livelli istituzionali. Infatti, come molti sanno, c’è qualcuno che vorrebbe sottrarre anche la preferenza agli elettori per il voto per il parlamento Europeo. Questo – conclude Santamaria – non può e non deve accadere.”

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