“Il Risveglio della Bella Dormiente”, rassegna d’arte apertasi con “A che servono questi quattrini?” con il M° Luigi De Filippo, chiude la sera del primo Agosto con la garbata – comunicativa – sognante – voce nasale del Peppino Nazionale. “Malatia” e “Nun è peccato”, sapientemente arrangiate, mettono le ali agli amarcord del pubblico di mezza età e ai giovani con “Baby” e “Don’t play that song”.
“Suspiranno” del grande Ernesto Murolo e “Voce e Notte”, capolavoro di Nicolardi – De Curtis che all’epoca vendette migliaia di dischi.
… “E’ ‘a stessa voce ‘e quanno tutt’e dduje
scurnuse, nce parlavamo co’ vvuje” e “Luna caprese” dell’affiatato binomio Cesareo – Ricciardi, convincono ancora una volta lo spettatore.
Eppure nel ’58, Sergio Bruni e Roberto Murolo, mostri sacri, criticarono l’artista caprese sia per le finali che pronunciava sia per i tempi di rumba–rock, beguine, slow – rock.
“Queste canzoni napoletane che, da piccolo sentivo cantare da mia madre, mi hanno regalato tante soddisfazioni grazie anche ai miei spumeggianti arrangiamenti… L’acustica di questo Teatro è ottimale…”
Così il soddisfatto Peppino Di Capri.
Dopo cinquant’anni e più di carriera, il cantante con voce ancora energica e ricca di armonici si permette di suonare e cantare dal vivo con soddisfazione anche rispetto ad un pubblico smaliziato che lo gratifica con lunghissimi applausi e lo chiama a gran voce.
Enrico Salzano
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