Amavi i “Beatles” e i “Rolling Stones”.

Questa primavera, ombrosa, a tratti piovosa, nemica addirittura , si è portato via con il suo impetuoso vento, Giovanni, così come aveva vissuto, semplicemente per il canto. Ma l’evento non è apparso assolutamente sui giornali , né i suoi momenti d’oro sono stati ricordati da radio e televisioni locali. A conferma se fosse necessario , che non tutti ricevono i loro meriti ; meriti invece che puntualmente vengono riconosciuti da questa rubrica agli artisti della nostra città . E si legge , ad abundantiam che personaggi “illustri” prossimamente saranno al centro di attenzioni e di iniziative a grandi richiami . Noi , pur senza squilli di trombe e rulli di tamburi ripercorreremo la storia del Gianni Morandi nostrano . Giovanni Olivieri, un ragazzo con la musica nell’anima in un’ epoca ingenua che non si ripeterà più. La sua voce era in bilico tra la scuola tradizionale e quella degli urlatori, ma gli atteggiamenti anticonformistici e l’innato senso ritmico lo collocavano nella beat-generation . Contemporaneamente ai successi locali con gli Stregoni dove figuravano , Antonio Micco e Michele Masitti alle chitarre ; Pino Fasoli, organo e Mario Gravina alla batteria , il cantante partecipò al concorso La Festa degli Sconosciuti ideato da Teddy Reno e Rita Pavone dove si distinse fra i tanti , grazie alla preparazione di Gigi Giuliano, pianista. Quando canto provo un immensa emozione ! Sento che se non scatta quel meccanismo , se non do tutto me stesso , il pubblico se ne accorge. Devo assolutamente dare questo brivido, perché il pubblico me lo ritrasmetta . Mi confesso Giovanni . Poi riprendendosi dai quei suoi lunghi, noti , silenzi , proruppe : Ricordo con stima e rispetto la grande figura di Pino Salzano, number one della musica al quale devo la carica e la vitalità delle mie interpretazioni ai vari concorsi canori . E anche a te , Enrico, dico grazie per il sostegno su quei palcoscenici tra i grandi della musica nazionale .

Non son degno di te / non ti merito più / ma quando la sera tu resterai sola / ricorda qualcuno che amava te / amor amor/ amor amor

La sua celebrazione , però, avvenne in piazza Roma con The Marines nel ’66 , in occasione del Giglio D’oro allorché risultò spontaneo, imprevedibile, addirittura rabbioso . Poi , ancora concerti, serate , … ma davanti a platee più raccolte. C’è un grande prato verde / dove nascono speranze/ che si chiamano ragazzi./ Quello è il grande prato dell’amore …

Addio Giovanni ! Hai cantato sempre con innata tecnica e trascinante partecipazione, rendendo uniche le tue interpretazioni , elevandoti così a protagonista della musica a Benevento .

 

Enrico Salzano (Critico Musicale)

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