BONUS Carta Docente: tutti i docenti precari hanno diritto ad usufruire del beneficio economico dei 500 euro.

Con la pronuncia della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Stato, anche i Tribunali Italiani hanno riconosciuto, a tutti i docenti precari della scuola, il diritto di richiedere ed ottenere il bonus carta docente di € 500,00.

La carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente spetta indistintamente a tutti i docenti, in particolare ai docenti di religione in considerazione della lunga reiterazione dei contratti a termine; la scelta del Ministero di escludere da tale beneficio, il personale della scuola con contratto a tempo determinato è irragionevole e contraria ai principi di non discriminazione e buon andamento della P.A.

Anche il Tribunale di Benevento – sezione lavoro, con una recente pronuncia del dicembre 2022, su ricorsi riuniti, patrocinati dall’avv. Vincenzo Piscitelli, ha dichiarato il diritto dei ricorrenti ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui, tramite la Carta elettronica, condannando il M.I. ad accreditare € 2.500,00 sulla stessa, ovvero il corrispettivo di 5 annualità.

Sono particolarmente soddisfatto, ha commentato il legale beneventano, di questa positiva pronuncia della curia Beneventana, in favore degli insegnanti di religione in quanto, tutti gli insegnanti, sia quelli di ruolo che quelli assunti con contratti a termine, svolgono le stesse mansioni e hanno l’obbligo di svolgere la medesima attività di aggiornamento e di qualificazione delle proprie competenze professionali. Pertanto, non riconoscere il beneficio a tutti si appalesa come una grande discriminazione”.

Ormai si susseguono pronunce favorevoli al riconoscimento del “bonus” presso tutti i Tribunali del lavoro d’Italia: tutti sono concordi nel ritenere che la mancata erogazione dello stesso a supporto delle attività di formazione, corrisponde a palese disparità di trattamento tra personale di ruolo e non di ruolo.

Pertanto, tutti i docenti, in particolare gli insegnanti di religione possono ricorrere per tutelare adeguatamente i loro legittimi diritti ed ottenere il beneficio di 500,00 euro anche per le ultime 5 annualità.

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