Casa Circondariale Benevento. Aggressione-rinvenimento e sequestro micro cellulare

“Un detenuto di origini pugliesi,  appartenente alla Sacra Corona Unita, per sottrarsi alla perquisizione personale, ha simulato un malore poiché nascondeva un micro cellulare
addosso”. A comunicarlo è l’Osapp, sindacato di polizia penitenziaria, che denuncia l’episodio accaduto ieri nel carcere di contrada  Capodimonte di Benevento. L’uomo, un 40enne, sottoposto al regime  detentivo ‘Alta Sicurezza’, aveva con sé un micro cellulare
perfettamente funzionante che ha cercato di nascondere inscenando una  crisi epilettica.

“Una volta scoperto – spiega l’Osapp – ha cercato di aizzare i
compagni della sezione detentiva urlando di essere soggetto ad una
aggressione da parte del personale di polizia penitenziaria. Nel
trambusto, il detenuto ha anche sferrato un violento pugno ad un
agente che ha dovuto ricorrere alle cure mediche. Condotto in una
cella di isolamento ha tentato di appiccarvi fuoco venendo soccorso e
salvato dai poliziotti”. “Grazie alla tempestività e all’alta
professionalità di tutti i poliziotti in servizio – scrive il
referente regionale del sindacato, Vincenzo Palmieri – si è evitato il
peggio. Probabilmente il detenuto sarà trasferito in altra sede,
denunciato all’autorità giudiziaria e subirà solo una timida sanzione
disciplinare per violazione delle regole penitenziarie, poiché il
cellulare è considerato un oggetto non consentito dal regolamento”.

“L’amministrazione penitenziaria centrale – aggiunge – guarda il
problema con la solita superficialità, senza adottare contromisure
concrete per comprimere il dilagante fenomeno delle aggressioni nei
confronti del personale e per stabilire che l’introduzione di
telefonini venga punito penalmente e non solo con una sanzione
disciplinare”. Palmieri conclude con “un plauso a tutti i poliziotti
penitenziari operanti per l’alta professionalità e la grande
attenzione dimostrata”.

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