CATTURATO DAI CARABINIERI IL LATITANTE CORRADO SPARANDEO, CAPO DELL’OMONIMO CLAN.

Il predetto, infatti, da circa 15 giorni si era reso “uccel di bosco”, poiché non era rientrato da un permesso concessogli dallo stesso Ufficio di Sorveglianza, scadente il 26 settembre scorso e, per questo motivo, veniva attivamente ricercato dalle forze dell’ordine.

Gli investigatori del Reparto Operativo, infatti, al termine di una intensa attività, lo hanno localizzato nell’abitazione della madre, in via Port’Arsa. Lo Sparandeo per sfuggire alla cattura si era nascosto nel doppio fondo di un armadio nella camera da letto dello stesso appartamento. Lo strattagemma, però, non è sfuggito ai carabinieri del Nucleo Investigativo che lo hanno scovato e condotto negli uffici del Comando di via Meomartini.

Lo Sparandeo, soprannominato “Pinocchio”, già destinatario di numerose condanne per associazione a delinquere, anche di tipo mafioso, estorsione, omicidio, violazioni in materia di armi, spaccio di stupefacenti e evasione, nonché sottoposto alla Sorveglianza Speciale e dichiarato delinquente abituale dall’Autorità Giudiziaria, è ritenuto il capo dell’omonimo clan operante principalmente nel capoluogo. Il predetto, già in passato, si era reso latitante, in ultimo nel maggio scorso, quando venne arrestato, sempre dai Carabinieri, in contrada Iannassi di San Nicola Manfredi, mentre stava organizzando la fuga, mentre nell’agosto 2012, ad Amalfi fu sorpreso in compagnia della convivente con la quale stava trascorrendo un periodo di“ferie estive”.

Dopo le formalità di rito, lo Sparandeo è stato associato alla casa circondariale di Benevento, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria abruzzese che ha emesso il provvedimento.

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