«Non so chi abbia suggerito all’on.le Caldoro la folle idea di autorizzare lo scarico di flussi aggiuntivi di spazzatura nella discarica di S. Arcangelo Trimonte; mi sorprende che il Presidente l’abbia fatta propria senza aver nemmeno sentito chi ha in gestione l’impianto. La decisione assunta è incompatibile con lo stato della discarica che è a rischio frana ed alla vigilia dell’inizio dei lavori di consolidamento e stabilizzazione; i flussi aggiuntivi corrono il rischio di pagare l’emergenza a Napoli con una catastrofica crisi a Benevento. La decisione è inoltre in totale contrasto con il Piano dei Rifiuti della Provincia di Benevento su cui è fondata la provincializzazione del ciclo dei rifiuti che è in avanzata fase di esecuzione, anche per rispettare impegni e tempi derivanti da leggi vigenti. Ci chiediamo se qualcuno ha spiegato all’on.le Caldoro che con la decisone assunta si assume anche la responsabilità di rendere impraticabile ciò che abbiamo programmato e avviato in esecuzione. Infine, dobbiamo rilevare siamo di fronte ad una decisone che scarica costi imprevedibili sui contribuenti sanniti: infatti la messa in crisi della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte o, semplicemente, l’accelerazione del suo esaurimento comporterebbe la necessità di altri impianti ed interventi di ulteriore e devastante impatto ambientale ed i cui costi sarebbero totalmente scaricati sui cittadini della nostra provincia sannita che già stanno assistendo ad un notevole aumento della Tarsu. Non è nostra intenzione aprire una crisi nei rapporti istituzionali e di cooperazione con la Regione Campania, ma ci opporremo a questa decisione con tutti i nostri mezzi».
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