COMPARTO EQUESTRE CAMPANO: “INTERVENTO A SOSTEGNO DEL SETTORE DURANTE EMERGENZA SANITARIA”

Tra le problematiche che sta creando il Covid-19 ce ne sono molte poste da un mondo troppo spesso dimenticato, quello equestre.
A sensibilizzare sull’argomento e sulle sue difficoltà arriva Serena Lonardo, grande appassionata ed amante dei cavalli, esseri nobili che necessitano di cure continue.
Gli equini, infatti, non possono essere abbandonati a se stessi soprattutto in questo periodo, così come tutto il settore necessita di un piano di azione concreto per sostenersi.

A sua volta il referente del comparto equestre della Campania, Pietro Esposito, ha indirizzato una lettera ai vertici istituzionali della Regione perché prendano provvedimenti seri ed immediati sulle questioni che da tempo stanno creando problemi al settore e agli stessi animali, data la difficoltà di gestione e di reperibilità dei fondi in questo momento di emergenza sanitaria.

““L’ EQUITAZIONE NON È UN PASSATEMPO PER RICCHI, è lavoro , fonte di mantenimento per migliaia di figure professionali  che, a vario titolo e mansione, ruotano attorno alla cura, mantenimento, gestione, produzione e distribuzione di alimenti e accessori per il cavallo. Se si vuole classificare il settore in termini riduttivi a uno sport, ebbene questa è l’unica attività sportiva che oltre a necessitare di impianti specifici, si pratica con animali e non con attrezzature inerti. I cavalli non si possono chiudere dall’oggi col domani con un lucchetto ai cancelli,  non si ripongono negli armadietti,  non si spengono con la leva di un interruttore.
L’ EQUITAZIONE e la catena lavorativa ad essa legata, SI PRATICA ALL’ APERTO O COMUNQUE IN STRUTTURE COPERTE DI ESTESA VOLUMETRIA. È  improbabile che si creino situazioni di concentrazione virale come nei luoghi chiusi ,tuttavia negozi e studi professionali di certi settori stanno avendo l’autorizzazione alla riapertura (e ben venga la restituzione del proprio lavoro alle persone) ma non viene presa in considerazione un’attività di lavoratori costantemente all’aria aperta.
L’EQUITAZIONE È SALUTE è la pratica regolare di un’attività motoria all’aria aperta suggellata dal legame affettivo con un animale, Riassume quanto da sempre consigliato dai medici per un sano stile di vita; un valido aiuto per avanzare negli anni anche con meno patologie debilitanti. A darne conferma anche i benefici terapeutici di ippoterapia e pet-therapy. Da non trascurare che la noia e depressione di questo interminabile periodo di reclusione eleva i livelli di stress, il quale porta alla riduzione delle difese immunitarie.
L’EQUITAZIONE PUÒ AIUTARE BAMBINI E RAGAZZI AL REINSERIMENTO SOCIALE, Con quanta difficoltà le famiglie stanno fronteggiando il contenimento dei più  giovani; una carica di esuberanza e voglia di muoversi compressa al chiuso di piccoli spazi da intere settimane.

In questa emergenza sanitaria non stanno soffrendo solo le persone ma anche gli animali, in particolar modo il comparto equestre è in grossissime difficoltà in quanto i nostri amati cavalli hanno la necessità di essere alimentati almeno 3 volte al giorno e moltissimi centri ippici non riescono a sostenere lo sforzo economico in quanto oramai chiusi da settimane.
A Sostegno dei Centri Ippici chiediamo interventi economici a favore delle ASD/SSD/Aziende Agricole/Società che scuderizzano cavalli, pertanto è nostra intenzione avanzare alcune richieste precise ed improrogabili, rispondenti alle necessità del comporto equestre.
Le misure economiche devono essere “urgenti e indifferibili” e vanno contabilizzate in ragione di situazioni oggettive ed ufficiali riscontrabili nei database dell’anagrafe equina (BDN) di ciascun Centro Ippico. In caso contrario molti centri non saranno in grado di sostenere il mantenimento dei cavalli e la mancata tutela del loro benessere rischia di diventare una brutta medaglia appuntata sulla bandiera
del nostro Paese.
Purtroppo le altre misure, che tengono conto dello slittamento di tasse e contributi previdenziali, non sono sufficienti ai bisogni dei Centri Ippici in quanto le spese per il mantenimento dei cavalli/pony rappresentano l’80% dei costi e non sono differibili.

SI RICHIEDE:

1. PERMETTERE AI CENTRI IPPICI LA RIAPERTURA REGOLAMENTATA, sotto la responsabilità dei gestori, contribuirebbe a una  maggior sicurezza sanitaria e TOGLIEREBBE SPAZIO A CHI HA COMUNQUE CONTINUATO A OPERARE NELL’ OMBRA non curante delle normative.
È POSSIBILE PRATICARE L’EQUITAZIONE NEL RISPETTO DELLE NORME DI PROTEZIONE INDIVIDUALE: chi si occupa della pulizia, cura, movimento (da terra o a sella) del cavallo può farlo con mascherina e guanti;
– considerata l’estensione delle strutture del maneggio è possibile mantenere le distanze di sicurezza tra persone, e di gran lunga ben superiore al metro indicato nelle direttive;
– in base alle dimensioni del centro, la presenza contemporanea di più utenti può  essere distribuita in campi e impianti diversi (campi da lavoro, pista, tondino, paddock), inclusa quella degli eventuali accompagnatori dei minori.
– la permanenza presso la struttura può essere disciplinata in termini di tempo sufficienti a provvedere al movimento del cavallo, permettendo così  a tutti i proprietari e frequentatori abituali di svolgere l’attività a turni.
2. un contributo forfettario per ogni Centro Ippico minimo di 1.500€/mese per almeno tre mesi, rinnovabili, per il persistere dell’emergenza fino a quando l’attività di tutti i Centri Ippici possa riprendere la normalità.

La Sef Italia, scuola equestre di Formazione ha dislocato sul territorio Campano 50 centri affiliati , 60 tecnici e più di 1000 tesserati”

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