Crisi SAMTE. CGIL:” Sit in a difesa dei 41 dipendenti”

La fp cgil vuole ribadire che il sit in è stato indetto per sensibilizzare le istituzioni sulla grave situazione lavorativa dei 41 dipendenti della Samte. La proposta dell’azienda di lavorare una sola settimana è stata ritenuta inutile e non efficace per risollevare le fragile condizioni economiche in cui versano i lavoratori attualmente.

Sugli stessi pende la procedura della legge  223 /91 licenziamento collettivo. Pertanto, se non si riuscirà a trovare una quadra entro i 45 giorni previsti, i lavoratori verranno licenziati.

Questi ultimi si trovano senza stipendio già da circa due mesi, quindi

la richiesta è di ritirare la procedura e di mettere in pagamento gli stipendi dovuti ai dipendenti. Inoltre, l’attuale crisi politica nazionale ci preoccupa fortemente. È necessario avere una certezza al ministero in tempi brevi. L’incontro al Ministero dovrà avvenire in tempi brevissimi, altrimenti non servirà da ancora per salvaguardare i livelli occupazionali. Sarebbe utile, nel contempo, che più soggetti Istituzionali come il ministro Costa, l’assessore regionale Bonavitacola e il  presidente della provincia di Benevento, unitamente ai vertici Samte e alle parti sociali formassero un tavolo di crisi per risolvere definitivamente la problematica dello stir di Casalduni e della relativa società SAMTE.

Noi come fp cgil stiamo lavorando in silenzio già da tempo perche ciò si possa attuare.

Tuttavia, al momento rimane prioritario l’obbiettivo della Casa Integrazione straordinaria come strumento concreto e  necessario  al traghettamento delle 52 unità alla dipendenza della samte  alla data  del 1 Gennaio 2020, data indicata dall’Amministratore Unico come data certa per l’avvio delle attività nuovamente  presso lo  stir di Casalduni.

 

 

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