Dante: Ossola (College de France), ‘Usato da ogni parte, anche da Engels’

Roma, 15 gen. – (Adnkronos) – “Dante è così universale che è stato sempre usato come argomento ‘di parte’. Tra i tanti esempi, basterebbe ricordare la prefazione di Friedrich Engels alla traduzione italiana del Manifesto del Partito Comunista del 1893”. Lo sottolinea all’Adnkronos il professore Carlo Ossola, illustre filologo e critico letterario, titolare al Collège de France della cattedra di “Letterature moderne dell’Europa neolatina”, socio dell’Accademia dei Lincei e e dell’American Academy of Arts and Sciences, nonchè presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (2021).

Scriveva Friedrich Engels, autore con Karl Marx del “Manifesto”, in quella prefazione datata Londra 1° febbraio 1893: “Il Manifesto rende piena giustizia all’azione rivoluzionaria che il capitalismo ebbe nel passato. La prima nazione capitalista è stata l’Italia. Il chiudersi del Medioevo feudale, l’aprirsi dell’èra capitalista moderna sono contrassegnati da una figura colossale; è quella di un italiano, il Dante, al tempo stesso l’ultimo poeta del Medioevo e il primo poeta moderno. Oggidì, come nel 1300, una nuova èra storica si affaccia. L’Italia ci darà essa il nuovo Dante, che segni l’ora della nascita di di questa nuova èra proletaria?”

Osserva il professore Ossola a proposito delle polemiche sollevate dalle dichiarazioni dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Per parte sua Dante, conoscendo bene i limiti della politica, si fa dire dall’avo Cacciaguida al centro del Paradiso: ‘sì ch’a te fia bello / averti fatta parte per te stesso’ (Par., XVII, 68-69). La questione è dunque per sempre risolta da Dante stesso”.

ARTICOLI CORRELATI