E’ amaro anche nel titolo, come le nuove salatissime tasse, il manifesto di Pietro Di Lorenzo, che è già sui muri di Limatola.

 

Il manifesto affronta poi la strana abitudine della maggioranza di convocare i consigli comunali in prossimità dell’ora di pranzo, e questo compromette la partecipazione popolare.

Si parla poi delle scuole, quasi tutte interessate da lavori, oppure in procinto di essere vendute. Con la scuola materna di Casale dove si spendono quasi un milione di euro per lavori di “efficientamento energetico”.

Limatola è senza fognature, non esiste piano urbanistico ed ha una rete idrica, costata milioni di euro, sempre interessata da continue perdite.

Di Lorenzo accende i riflettori sull’inefficienza della pubblica illuminazione, con il caso di Piazza Annunziata, dove un piccolo guasto da oltre un mese regala il buio totale con il comune che impegna 8.000 euro per la sistemazione. Anche in questo caso si tratta dell’ennesimo scandalo.    

Eppure a Limatola c’è uno staff, pagato quasi 100.000 euro ogni anno. Ed il sindaco ha uno stipendio di quasi 2.000 euro al mese finanche con la buonuscita.

Il capo staff ha  costituito una cooperativa per gestire banca dati del comune, servizi postali, consulenze, servizio idrico e raccolta rifiuti.

Per raccogliere i rifiuti sono sempre i cittadini a pagare i mezzi, le assicurazioni, i carburanti e le manutenzioni.

Un autista costa oltre 36.000 euro all’anno. E poi Di Lorenzo domanda: i dipendenti della cooputility incassano quanto viene dichiarato?  Oppure no? E tutti questi soldi a cosa servono? E soprattutto a chi servono?

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