Infrastrutture stradali e dotazione finanziaria, i dati della Provincia

L’assessore, che è anche vice presidente dell’ente, nel presentare questa stima di massima sulle necessità finanziarie elaborata dal Settore Infrastrutture della Provincia, diretto dall’ing. Liliana Monaco, presente alla Conferenza Stampa, ha rivolto un pressante appello a tutte le forze politiche sannite affinché richiedano alla Regione Campania una maggiore attenzione per il Sannio, dotandolo di maggiori fondi e, soprattutto, invertendo la tendenza di questi ultimi mesi a revocare finanziamenti concessi anche alcuni fa e a gare d’appalto espletate.

Il calcolo del fabbisogno minimo per la sola messa in sicurezza e l’ammodernamento dei 1.300 chilometri di strade della Provincia, cui debbono aggiungersi altri 250 chilometri di strade statali di recente trasferite nella responsabilità della Rocca dei Rettori, pari precisamente a 186.971.354 di Euro, disaggregato per i quattro comprensori territoriali in cui sono stati suddivisi i 2.071 chilometri quadrati del Sannio, è il seguente:

-Comprensorio Telesino Tammaro:     €   53.140.344,37;

-Comprensorio Vitulanese – Caudino:  €   59.302.994,74;

-Comprensorio Hinterland Benevento: €   48.737.145,50;

-Comprensorio Fortore:                      €   25.790.870,02;

(è opportuno precisare che nel comprensorio fortorino l’estensione chilometrica delle strade è inferiore rispetto agli altri).

La Provincia di Benevento – ha ricordato Barbieri – opera per la gestione del patrimonio stradale con risorse finanziarie assolutamente inadeguate alla gravità dei problemi.

«Le critiche che da vari ambienti vengono quotidianamente rivolte alla Provincia sulla cura delle strade, pur se ovviamente legittime – ha detto Barbieri -, sono tuttavia ingenerose perché non tengono conto dell’assoluta carenza di fondi disponibili. Quando ho assunto la carica di assessore alle infrastrutture erano disponibili ogni anno solo 2 milioni di Euro, con i quali era possibile fare pochissimo, anche solo a valutare il costo del sale sofisticato contro il ghiaccio».

E qui Barbieri ha introdotto un impressionante dato di raffronto: «la Regione Veneto, come riporta la stampa (cfr.: Italia oggi, venerdì 2 luglio 2010, pag. 36), ha stanziato ben 300 milioni di Euro per la sola Provincia di Belluno. Noi siamo lontani anni di luce da questa opportunità. Ed è evidente – ha aggiunto Barbieri – che, in tali condizioni, non potendo riqualificare e mettere in sicurezza per davvero le strade, non possiamo nemmeno programmare lo sviluppo socio-economico del territorio, con le diverse opzioni (turistica, culturale, produttiva, etc.)».

L’assessore provinciale ha però voluto precisare che la Giunta Cimitile si è data una nuova priorità d’intervento, individuando proprio negli investimenti sulle strade una delle iniziative portanti della propria azione: «solo quest’anno spenderemo 10 milioni d’Euro; infatti ci siamo dati una programmazione finanziaria triennale che ci consente di accendere mutui sul nostro Bilancio, ricorrendo all’indebitamento, che possono dare a medio termine risultati positivi. Inoltre abbiamo deciso di intervenire con i cosiddetti “contratti aperti” di manutenzione su dieci diversi comprensori territoriali che mobilitano risorse per 3 milioni di Euro complessivi che vengono spesi con immediatezza per la manutenzione stradale sotto la sorveglianza dei tecnici del Settore Infrastrutture».

I risultati di questa nuova impostazione, ha aggiunto Barbieri, si vedono già: la sola casistica dell’incidentalità stradale lo dimostra. Nel 2008, ha ricordato Barbieri, la Provincia fu “assalita” da ben 1.200 cause civili a seguito della denuncia di automobilisti che asserivano di essere finiti in una buca con il proprio mezzo: le richieste di risarcimento danni si avvicinavano a 1,5 milioni di Euro. Ebbene, in un solo anno, il numero di denunce si è ridotto dell’86%: nel raffronto tra il mese di agosto 2009 a quello appena trascorso si passa da 37 a 9.

A tale proposito l’ing. Monaco ha voluto rimarcare che tale “stupefacente” risultato è anche dovuto alla istituzione di una Banca Dati informatica sull’incidentalità stradale. «Abbiamo così scoperto, potendo incrociare i dati circa le vetture incidentate, i proprietari, i luoghi dell’asserito incidente, – ha spiegato la Monaco – alcune situazioni davvero molto incresciose, ai limiti della truffa, soprattutto nel comprensorio caudino-vitulanese. La stessa vettura finiva, ad esempio, con lo stesso guidatore più volte nella stessa buca. Abbiamo pertanto presentato denuncia alla procura della repubblica: questa nostra maggiore attenzione a questo grave fenomeno – ha aggiunto l’ingegnere – si combina con il controllo dal satellite della condizione delle strade provinciali, grazie ad un progetto del Marsec spa, Società in house dell’ente, premiato dallo stesso Ministro dell’innovazione Brunetta al recente Forum della pubblica amministrazione italiana. Ora siamo in grado di avere in tempo reale una mappa aggiornata della buca e possiamo, grazie alle nuove tecnologie di collegamento satellitare, interessare immediatamente il nostro tecnico responsabile a provvedere ai necessari lavori di messa in sicurezza, avendo infine anche la certezza sulla corretta esecuzione del lavoro».

Naturalmente, queste misure, pur importanti, non risolvono i problemi delle infrastrutture provinciali.

Il territorio ha infatti, caratteristiche geologiche e geotecniche talvolta "ostili", data la natura dei terreni e dei fenomeni in atto quali un accentuato dissesto idrogeologico, in particolare a quote elevate. L’abbandono del territorio (per l’emigrazione e la denatalità) è un altro fattore che alimenta pesantemente il dissesto: infatti è spesso venuta meno l’opera di vigilanza e di intervento, anche capillare, eseguito tempestivamente dai proprietari dei fondi, oltre che dal personale degli Enti preposti alla conservazione. Ne consegue l’attivazione di indesiderati fenomeni gravitativi con frane, caduta massi e smottamenti di terreno, che si accentuano nei cambi di stagione.

La presenza inoltre di numerosissimi canali di bonifica nel territorio di pianura in adiacenza alle strade crea situazioni di instabilità per le strade arginali stesso dovuti a fenomeni di richiamo verso il corso d’acqua; in questo caso gli ammaloramenti stradali sono costituiti da dissesto del corpo stradale con profondi avvallamenti e crepe e, in particolare in presenza di subsidenza e in terreni di origine argillosa. In sostanza, su tutto il territorio provinciale emerge quotidianamente la necessità di costanti interventi di controllo delle frane, la ricostruzione della sede stradale, la risagomatura o i costosissimi interventi di sostituzione dei materiali dei sottofondi.

L’assessore Barbieri ha comunque assicurato che la Provincia sta intervenendo con maggiore razionalità sul territorio, distinguendo tra manutenzione ordinaria ed interventi strategici per lo sviluppo delle arterie, in particolare per quanto la penetrazione nelle aree vallive, abbandonando la vecchia logica degli interventi “a raggiera”. Ricordato il recupero di circa 300.000 Euro di tasse inevase per la cartellonistica abusivamente installata ai bordi stradali e per la mancata regolazione dei passi carrabili, Barbieri ha annunciato anche una svolta strategica per l’attribuzione degli appalti a favore delle Ditte sannite: «secondo le facoltà concesse dalla legge – ha detto Barbieri -, il Dirigente del Settore Infrastrutture ha avviato la cosiddetta “procedura negoziata” consistente nella creazione di una lista di Ditte operanti solo nel Sannio che, fino ad importi non superiori ai 500.000 Euro, saranno chiamati ad intervenire per i lavori stradali. Contiamo in questo modo di lenire anche la pesante disoccupazione che il Sannio lamenta, perché riteniamo che le Ditte sannita assumano manodopera locale. Il nostro ente rispetta il Patto di Stabilità ed ha dunque la facoltà di indire gare d’appalto: siamo in pochissimi in Campania a poterlo fare e forse anche per questo le Ditte partecipano a centinaia ai nostri appalti anche se di modesta entità. Si tratta di Ditte per la gran parte forestiere e la gestione della sola gara d’appalto comporta pesanti oneri aggiuntivi per le procedure di comunicazione».

In conclusione Barbieri ha rinnovato l’appello alla Giunta regionale affinché non proceda nelle revoche di stanziamenti già deliberati e che si traducono in ulteriori gravi difficoltà operative e contenziosi per la Provincia.   

 

 

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