La Ue affonda la Superlega, (forse) definitivamente

(Adnkronos) – Non è una sentenza definitiva, ma quasi. L’Avvocatura generale della Ue affonda, forse definitivamente, il progetto Superlega. Di fatto, potrebbe anche esistere, ma fuori dal sistema di Fifa e Uefa e con squadre che non sarebbero più ammesse alle competizioni ufficiali. Il parere espresso dall’Avvocato generale Athanasios Rantos è inequivocabile.

Sebbene la European Super League Company, la società di diritto spagnolo della Superlega, “sia libera di istituire la propria competizione calcistica indipendente al di fuori dell’ecosistema della Uefa e della Fifa, tuttavia essa non può, contemporaneamente all’istituzione di una competizione siffatta, continuare a partecipare alle competizioni calcistiche organizzate dalla Fifa e dalla Uefa senza la previa autorizzazione di tali federazioni”. Ancora, “le regole Fifa-Uefa in base alle quali qualsiasi nuova competizione è soggetta ad approvazione preventiva sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’Ue”.

E’ una risposta significativa, anche se non vincolante, rispetto alla causa intentata dalla Superlega contro le due istituzioni del calcio, che presuppone un presunto monopolio illegale sull’organizzazione delle competizioni internazionali.

La reazione della Uefa, affidata a una nota ufficiale, spiega perché. “La Uefa accoglie con grande favore il parere inequivocabile di oggi che raccomanda una sentenza della Cgue a sostegno della nostra missione centrale di governare il calcio europeo, proteggere la piramide e sviluppare il gioco in tutta Europa”.

Altrettanto significativa la presa di posizione dell’Eca, l’associazione dei club europei, più ‘politica’ nella sua analisi. “Il parere emesso oggi dall’avvocato generale della Corte di giustizia UE propone un netto rifiuto degli sforzi di pochi per minare le fondamenta e il patrimonio storico del calcio europeo per molti”. Una posizione che viene rafforzata nelle righe che seguono. “In qualità di organismo che rappresenta quasi 250 dei migliori club di calcio europei, l’Eca è esplicita nella sua forte opposizione nei confronti di quei pochi egoisti che cercano di sconvolgere il calcio europeo per club e minare i valori che lo sostengono. Il parere pubblicato oggi dall’avvocato generale Rantos rafforza l’opposizione di lunga data dell’Eca alla Super League europea e a qualsiasi progetto separatista”.

Ecco, nel dettaglio, i punti fermi che sembrano affossare definitivamente il progetto Superlega. Nelle conclusioni presentate, l’avvocato generale Athanasios Rantos propone alla Corte, che dovrà arrivare alla sentenza, di rispondere che:

– le norme della Fifa e della Uefa che sottopongono a previa autorizzazione qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione. Tenuto conto delle caratteristiche della competizione, gli effetti restrittivi derivanti dal sistema sono inerenti e proporzionati al fine di conseguire gli obiettivi legittimi connessi alla specificità dello sport che la Uefa e la Fifa perseguono;

– le norme dell’Unione in materia di concorrenza non vietano alla Fifa, alla Uefa, alle loro federazioni o alle loro leghe nazionali di minacciare sanzioni nei confronti dei club affiliati a dette federazioni qualora questi ultimi partecipino a un progetto per l’istituzione di una nuova competizione che rischierebbe di pregiudicare gli obiettivi legittimi perseguiti da tali federazioni di cui essi sono membri;

– le norme dell’Unione in materia di concorrenza non ostano alle restrizioni, nello statuto della Fifa, riguardanti la commercializzazione esclusiva dei diritti relativi alle competizioni organizzate dalla Fifa e dalla Uefa nei limiti in cui tali restrizioni sono inerenti e proporzionate al perseguimento degli obiettivi legittimi connessi alla specificità dello sport;

– il diritto dell’Unione non osta agli statuti della Fifa e della Uefa che prevedono che l’istituzione di una nuova competizione calcistica paneuropea tra club sia subordinata a un sistema di previa autorizzazione, nei limiti in cui siffatto requisito è appropriato e necessario a tal fine, tenuto conto delle particolarità della competizione prevista.

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