L\’assessorato a IDV? Decide la coalizione

si limita a questo il sindaco, dopo che Nello Formisano, responsabile regionale dei dipietristi, ha fatto notare che il partito, dopo l’abbandono da parte di Giovanni D’Aronzo avviato verso il Partito socialista, non è più rappresentato, né nell’esecutivo di palazzo Mosti, né nei cda delle aziende partecipate del Comune. Fausto Pepe, evidentemente, non vuole sentirsi addebitare quanto già avvenuto in occasione di recenti decisioni da lui assunte, in particolare la sostituzione del presidente della Gesesa Fiorenza con Sergio Tanga, o la nomina dell’assessora Gaudiello: al primo cittadino, si ricorderà, i partiti imputarono di non essere stati preventivamente informati. Ma, al di là o meno che Pepe voglia prevenire fraintendimenti in una fase tanto delicata quale l’attuale, Formisano ha espressamente dichiarato che della questione se ne sarebbero dovuto far carico, non solo il sindaco, ma pure i partners dell’attuale maggioranza. Intanto, colui che sembrerebbe l’indiziato numero uno, da sacrificare qualora l’istanza proveniente da Italia dei valori dovesse essere recepita, ossia Giovanni D’Aronzo, si mostra tranquillo e sereno, per nulla preoccupato. «Si tratta di questioni politiche di Idv, una richiesta che potrebbe essere pure legittima e corretta. Ad ogni modo – dice D’Aronzo – io non sono affatto legato alla poltrona, credo, come ho già avuto modo di dichiarare al momento in cui ufficializzai l’uscita dal partito, che il sindaco valuterà il mio operato da assessore, se ho operato bene resto altrimenti è giusto che mi revochi». Dopo aver puntualizzato di aver lasciato Italia dei valori «perché non c’è mai stata attività politica e di partito», D’Aronzo ci tiene a precisare: «Ricordo che sono a palazzo Mosti grazie al consenso di tanti cittadini, ragione per cui se la sovranità popolare ha un senso. In merito all’assessorato, poi, fui nominato in giunta in data 6 febbraio del 2009, ossia quando ero in quota Democrazia Partecipata e, solo sette mesi dopo, io ed i tre consiglieri comunali di tale gruppo civico, aderimmo al partito di Di Pietro che, ricordo, non era presente in consiglio comunale». Quindi, l’assessore alla Trasparenza aggiunge: «Credo di aver portato valore aggiunto a Italia dei valori, sono entrato da semplice iscritto, senza ottenere alcun incarico di partito, mi sono candidato alle Regionali e, grazie anche al sostegno degli amici consiglieri, ho intercettato il voto di 1.233 cittadini del capoluogo, mentre sul piano complessivo ho totalizzato 1.913 consensi, credo che Idv abbiato fatto la sua bella figura in quella tornata elettorale. Infine, vorrei pure ricordare che io ed i consiglieri comunali attualmente nel gruppo Idv, fummo eletti nella lista dei Ds. Idv, che si presentò alle amministrative del 2006 assieme ai Comunisti Italiani, raccolse con quella lista appena 480 voti. Sinceramente, non mi sento di sottostare oggi al giudizio di Italia dei valori che, peraltro, non fu rappresentata in giunta, prima di me ci sono stati prima De Toma e successivamente Palumbo». Insomma, D’Aronzo rivendica la sua indipendenza e il contributo dato all’Idv durante la sua permanenza nel partito.

IL MATTINO del 26 Gennaio 2011

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