L’intervento dell’on. Costantino Boffa al congresso provinciale della Uil

“Negli anni anteriori alla crisi economica – ha proseguito – il nostro sistema territoriale ha mostrato un certo dinamismo con un Pil spesso in controtendenza rispetto ad altre aree del Mezzogiorno. Si è trattato però a mio avviso di un dinamismo supportato da iniezioni di finanza pubblica e che rischia dunque di sgonfiarsi all’improvviso con il venir meno delle risorse”.
“Per spingere in direzione di uno sviluppo duraturo dobbiamo guardare sia ai punti di forza che ai persistenti punti di debolezza di questa provincia, come la desertificazione di alcune aree interne, sia in termini di popolazione che di servizi. Tra i punti di forza c’è senz’altro un contesto sociale e civile tutto sommato competitivo rispetto alle altre province della regione, un sistema formativo universitario con punte di eccellenza ed un sistema istituzionale nel complesso più efficiente rispetto ai grandi enti locali delle aree metropolitane.
Il vero svantaggio è invece l’eccessiva lontananza di questo sistema territoriale dal resto del Paese e dall’Europa. Sono la distanza e la perifericità ciò che più scoraggia gli investitori. E’ dunque superando questo svantaggio e dotando il Sannio di un sistema infrastrutturale efficiente che riusciremo ad essere competitivi.
Dobbiamo dunque superare la marginalità nella quale la concezione longitudinale dello sviluppo ha relegato le aree interne di questo Paese. Il progetto di Alta capacità Napoli-Bari sta ribaltando tale concezione mettendo al centro le aree interne dell’Appennino; grazie a questa opportunità saremo anche in grado di difendere quei servizi che oggi vengono messi in discussione.
A buon diritto la Napoli-Bari è infatti considerata la più importante opera pubblica del Mezzogiorno, quella in grado di chiudere a sud le reti europee. E’ un’opera in parte già finanziata e con i cantieri già aperti; per ciò che resta da finanziare relativamente al primo lotto stiamo lavorando perché il Cipe lo approvi entro l’anno; il passo successivo sarà il secondo lotto, quello da Frasso Telesino a Vitulano. Uno volta completato questo tratto per il Sannio la Napoli-Bari sarà realtà perché sarà assicurato il collegamento veloce con Napoli e Roma.
Il secondo tassello è il raddoppio della Benevento-Telese-Caianello. In questo caso abbiamo la possibilità di riparare il danno prodotto anni fa quando Benevento fu esclusa dal sistema autostradale. Come di recente annunciato in un convegno, entro il 2012 apriranno i cantieri ed in 36-48 mesi l’opera sarà pronta. Contestualmente è urgente porsi da subito il problema della logistica che ci servirà a trarre valore aggiunto dalla gran mole di persone e merci che ricadranno sulla città, altrimenti lo farà qualcun altro. Presentare dunque al più presto lo studio di fattibilità ed avviare una discussione pubblica sul carattere, le dimensioni, i problemi urbanistici e territoriali, le procedure pubbliche di selezione dei soggetti investitori e la copertura finanziaria.
Un altro vantaggio competitivo sul quale dobbiamo attrezzarci sono le infrastrutture della comunicazione. Avere la connessione veloce ad internet sarà un vantaggio competitivo non solo per i cittadini, ma soprattutto per le imprese, le istituzioni e la sanità. A tal proposito è positivo l’impegno assunto dalla Regione Campania con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con il Governo per portare la banda larga da 2 a 20 mega su tutto il territorio regionale. Su questo fronte anche la Provincia di Benevento ha in corso un bando che mira a garantire le aree più periferiche con copertura di banda larga.
E’ dunque su questi punti che dobbiamo concentrare le risorse europee senza disperderle. Lavorare su questi grandi progetti non vuol dire tralasciare i problemi quotidiani come la difesa dei servizi, come fatalisticamente emerge spesso dalla discussione in questa provincia; le due cose si tengono insieme, l’una è condizione dell’altra”.

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