Maxi sequestro in un bazar di oltre 2000 articoli contraffati

A seguito di preliminare attività info-investigativa disposta dal Comando Provinciale di Benevento e, dopo una lunga serie di pedinamenti e appostamenti, le Fiamme Gialle del Nucleo Mobile hanno individuato nella zona del viale Mellusi di Benevento un Bazar, gestito da una persona originaria della provincia di Caserta, all’interno del quale erano esposti per la vendita 2.272 oggetti di vario genere, tutti abilmente contraffatti e non conformi alle norme sulla marcatura “CE”.Più nel dettaglio, presso l’esercizio commerciale sono stati rinvenuti:• n. 1.676 stickers (adesivi utilizzati per abbellire i cover dei telefonini), con loghi e marchi ispirati ai personaggi di fantasia di cartoni animati, beniamini dei più piccoli, quali “WINNIE THE POOH” e “HELLO KITTY”;• n. 430 biglietti di invito per feste raffiguranti marchi ed effiges quali: “BARBIE”, “BATMAN” e “L’UOMO RAGNO”;• n. 166 oggetti di vario genere (borse, portachiavi, bracciali, federe per cuscini, tende, ect.), recanti noti marchi quali “PUCCA”, “BETTY BOP”, “BRATZ”, “HELLO KITTY” e “WINX”,tutti sottoposti a sequestro. L’operazione segue di poco l’altro recente, grande sequestro che aveva colpito due imprenditori residenti a Campobasso: in quel caso si trattava di 17.000 eleganti buste da regalo plastificate prodotte in Cina ed anch’esse raffiguranti i personaggi del mondo dei cartoni animati e dei fumetti.E’ bene precisare che gli articoli contraffatti, in voga soprattutto fra un pubblico di giovani e giovanissimi, il più delle volte, non rispondono però alle norme sulla sicurezza: realizzati con materiali scadenti, non garantiscono infatti la tutela della salute come quelli originali.Altro particolare da tenere in considerazione è il fatto che chi vende al dettaglio questi prodotti rappresenta l’avamposto sul territorio di quei gruppi criminali che ottengono i veri introiti economici negli anelli più alti della filiera. Al termine dell’operazione il titolare è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Benevento per violazione all’ art. 473 del C.P. (contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali), all’art. 474 del C.P. (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi), all’art. 517 del C.P. (vendita di prodotti industriali con segni mendaci) e all’art. 648 del C.P. (ricettazione). Nel frattempo proseguono le investigazioni tese ad acclarare quale sia il canale di approvvigionamento delle merci e se, nell’attività delittuosa, vi siano responsabilità ascrivibili ad altre persone.

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