PDL: VIESPOLI, 2009 SIA ANNO CONSACRAZIONE PARTITO COESO

“Meglio sarà attrezzato, meglio si potrà governare il Paese. Per quanto mi riguarda – ha continuato – mi auguro che sia un partito dinamico e plurale, contraddistinto da una vivace dialettica interna. Penso al PdL come a una grande area politico – culturale che rifugga dal centralismo democratico, a un presidio a più voci che non sfoci nel correntismo”. “A gennaio – ha aggiunto – darò vita a un’iniziativa politico-organizzativa che avrà la finalità di favorire l’incrocio tra culture diverse, una contaminazione di idee e persone che elabori un percorso sulla base di un approfondimento culturale. Sarà una cosa diversa dall’organizzazione di partito, il cui ruolo va comunque rispettato”. “Ma il dibattito per la nascita del Pdl – ha concluso il sottosegretario – non possiamo limitarlo solo alla scelta della rappresentanza congressuale, che riguarda peraltro esclusivamente il ceto politico”.”In Campania il tempo è scaduto, non resta che votare”. Ha proseguito il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli, chei ha risposto anche all’ipotesi di una sua eventuale candidatura alla presidenza regionale: “Meglio in corsa che in corsia”. Essere tra i candidabili, però, ha sottolineato, è un riconoscimento che non porta automaticamente alla candidatura. “Sono più interessato – ha aggiunto – a creare un percorso che porti il Pdl ad attrezzarsi per essere competitivo e alternativo. Ragion per cui mi appassiona di più, in questo momento, la necessità di un dibattito che eviti al centrodestra lo scadimento della qualità politica”. Viespoli ha auspicato che la classe dirigente provveda a costituire il partito “regionale”, “altrimenti – ha aggiunto Viespoli – è giusto che il candidato lo scelga Berlusconi”. Parlando del centrosinistra campano, il sottosegretario ha continuato: “Anche stavolta, come è accaduto in passato, la politica dimostra di non sapersi riformare e di non saper far prevalere l’interesse generale. Se si confonde la causa (i comportamenti) con l’effetto (l’intervento dei giudici) non c’é alcuna speranza di rendere le istituzioni legittime e credibili”. “E in Campania la sinistra ha perso una grande occasione già nel 2006 – ha continuato Viespoli – allorquando non volle aderire al Patto della responsabilità e della sovranità popolare, che molto modestamente mi permisi di lanciare. Andavano individuate, due, tre questioni (fondi europei, sanità, rifiuti) sulle quali confrontarsi tutti, visto che si tratta di temi che non attengono solo a chi governa, con la prospettiva di andare al voto nel 2009. Ora non c’é più tempo e il mio auspicio è che nel 2009 si possa votare in Campania non solo per le provinciali ma anche per le regionali e le comunali di Napoli”

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