PROGETTO VOLTO AL BENESSERE PSICOFISICO DEI CANI ANTIDROGA DEL CORPO DI POLIZIA PENITENZIARIA

  I cani poliziotto del Distaccamento di Benevento sono diventati una figura amica nella ridente città. Poliziotti contesi particolarmente dai bambini che fanno a gara per accarezzare o cedergli un loro biscotto. Tra le strade del Viale Mellusi abbiamo conosciuto Hiro, Umea, Barry, Zolly e Ulla, tutti spettacolari esemplari di pastore tedesco che sfoggiano i vari mantelli del pastore, dal nero al grigione. Questi poliziotti sono quelli passati alla ribalta della cronaca per gli arresti ed i sequestri di droga operati in tutta la Campania negli ultimi tre anni. Infatti, l’antidroga di Benevento della Polizia Penitenziaria, quotidianamente impegnata nel contrasto al fenomeno dello spaccio di droga, è una sede distaccata del Nucleo Regionale Cinofili Antidroga di Napoli, ufficio alle dirette dipendenze del Provveditore della Campania. Con simpatia riportiamo una precisazione che ci ha fatto sorridere; nella credenza popolare si racconta che i cani, per poter riconoscere e segnalare gli stupefacenti, siano drogati. Infatti, alcuni pensano che questi animali ritrovino le droghe perché in crisi di astinenza. Nella realtà non è così! Tutti sappiamo ormai che il miglior amico dell’uomo ritrovi gli stupefacenti solo al fine di ricevere, come premio, una pallina che userà per giocare con il proprio partner conduttore. Le tecniche addestrative sono simili a tutte quelle utilizzate per gli altri cani poliziotto, sia essi addestrati per gli esplosivi che per ricerca su persona, ….e di certo non mangiano persone o bombe per crisi d’astinenza! Il progetto del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha subito riscosso il plauso ed il sostegno di altri enti tra cui quello del Club Alpino Italiano sez. di Benevento. Gli operatori naturalistici culturali ed i soci della sezione CAI di Benevento  hanno guidato, sin dall’inizio del progetto, le unità cinofile della Polizia Penitenziaria nei sentieri montuosi che si estendono dalla catena del Taburno-Camposauro al Massiccio del Matese. Ancora oggi le unità dell’antidroga sono guidate dagli operatori CAI in escursione montane atteso il naturale rapporto che i cani hanno instaurato con madre natura.
 

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