PROTOCOLLO LEGALITA\’ LAVORI PUBBLICI

Hanno firmato l’atto nella Sala Consiliare della Rocca dei Rettori: il presidente della Provincia, Aniello Cimitile; Silvano Capossela, presidente della Associazione nazionale costruttori edili di Benevento (ANCE); e i segretari territoriali: Andrea Lanzetta, della FENEAL – UIL; Antonio D’Agostino, della FILCA CISL; e Antonio Mesisca, della FILLEA – CGIL. Assistevano alla firma per la Provincia: il vice presidente e assessore ai lavori pubblici, Antonio Barbieri, e il dirigente del Settore Infrastrutture, Liliana Monaco; e per Confidustria: il direttore, Sergio Vitale.

Il Protocollo presenta molti caratteri di novità in materia di lavori pubblici soprattutto per quanto concerne sicurezza e tutela dei diritti dei lavoratori; lotta alla Imprese controllate dalla mafia; salvaguardia della forza-lavoro sannita. L’intesa, peraltro, si inserisce nel contesto di altri accordi già da tempo siglati ed operativi nella stessa materia: il protocollo di legalità tra Provincia e Prefettura e il Codice Etico delle Imprese con il Comitato Paritetico Territoriale.

Il protocollo, come ha ricordato Cimitile pone dei paletti precisi in materia di realizzazione dei lavori pubblici da parte della Provincia. In particolare, è di grande interesse per la Pubblica Amministrazione, ai fini della tenuta della trasparenza e della legalità e della corretta esecuzione delle opere pubbliche, il controllo sul cosiddetto ribasso d’asta.

Le parti infatti sottolineano nel Protocollo la necessità di arginare il fenomeno dell’aggiudicazione delle gare con ribassi economici eccessivi perché, se il lavoro delle Imprese non è remunerato secondo un giusto e corretto criterio economico, succede – come insegna l’esperienza – che:

1) salta la garanzia della concorrenza tra le Imprese, in quanto quelle “serie” si trovano nella impossibilità di concorrere;

2) i lavoratori sono esposti a maggiori rischi, a causa della difficoltà di rispettare le norme in materia contributiva ed assicurativa oltre che le norme in materia di sicurezza;

3) si crea un danno alla stessa amministrazione pubblica che vede allungarsi i tempi di consegna e lievitare i costi in corso d’opera;

4) si provoca disagi all’intera collettività per la scarsa qualità dell’opera eseguita;

5) si facilita la presenza sul territorio di imprese collegate alla criminalità organizzata.

Rispetto a ciò, dunque, le parti, nel richiamare alla lettera le norme vigenti in materia di appalti pubblici, hanno ritenuto di rafforzarne l’applicazione con una serie di misure. In particolare, Provincia, Costruttori e Sindacati ritengono che un attento studio dell’oggetto dell’appalto ed una oculata predisposizione degli atti di gara possano consentire di arginare i maggiori problemi, tra quelli descritti, agevolando l’instaurarsi di un corretto rapporto tra la “stazione appaltante” e le Imprese.

Il punto centrale e lo strumento primario di tutela della legalità e della trasparenza diventa dunque il bando di gara dell’opera pubblica da eseguire.

Esso opera infatti come lex specialis tra le partie si fonda sui seguenti accorgimenti che la Provincia si impegnerà a richiamare nei propri bandi di gara:

a): Verifica delle Offerte Anomale: La Provincia richiederà all’impresa offerente, sin dalla presentazione, una preventiva dichiarazione in relazione alle condizioni di vantaggio competitivo che le consentono delle economie sui principali elementi costitutivi dell’offerta.

In tal modo le imprese saranno stimolate ad approfondire il bando sin dalla presentazione dell’offerta e saranno poste in condizione di anticipare le richieste della stazione appaltante, con un notevole risparmio di tempo.

b): Prezzari ed esame degli Elaborati Progettuali: Al fine di garantire il corretto svolgimento dell’appalto, la Provincia si impegna a porre a base di gara progetti redatti sulla base di prezzari aggiornati ai sensi dell’art. 133 comma 8 del Decreto Legislativo n. 163/2006.

c): Rispetto della Legalità: La Provincia richiamerà in tutti i bandi dalla stessa emanati, il Protocollo di Legalità siglato con la Prefettura, che forma parte integrante della presente intesa ed il Patto Antiracket siglato tra Comando Provinciale dei Carabinieri ed ANCE Benevento. L’accettazione da parte dell’impresa delle condizioni inserite nei documenti è prevista a pena di esclusione.

d): Tutela dei Lavoratori: La stazione appaltante in conformità a quanto previsto dalle normative attualmente vigenti richiederà la regolarità contributiva delle imprese attraverso la presentazione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC). La Provincia, attraverso il direttore dei lavori da essa nominato, si impegna ad effettuare verifiche e controlli sulla regolarità della manodopera impiegata in osservanza alle leggi che regolano il mercato del lavoro; l’applicazione delle norme dei contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e Territoriali con particolare attenzione ai versamenti agli enti Previdenziali e alla Cassa Edile della Provincia di Benevento.

e): Sicurezza: La stazione appaltante richiederà, a pena di esclusione, nei bandi di gara l’osservanza di tutte le norme attualmente vigenti in materia di sicurezza. Si impegnerà, inoltre, a verificare l’effettiva osservanza delle norme stesse in tutte le fasi del procedimento di gara, ed in particolare nella fase di esecuzione dell’opera.

f): Premialità: Al fine di contribuire alla diffusione di una certa “moralizzazione del settore” la stazione appaltante favorirà l’inserimento nei bandi di gara di elementi premiali per imprese cosiddette etiche.

g): Occupazione: Le parti convengono che nel caso in cui l’impresa appaltante, all’atto dell’affidamento dei lavori in aggiunta al proprio organico aziendale risultante dal libro unico regolarmente prodotto, debba ricorrere a nuove assunzioni dirette, dovrà utilizzare manodopera locale nella misura di almeno il 25% delle nuove unità da assumere. La clausola di cui sopra vale anche per le lavorazioni poste in essere a mezzo di ogni tipologia di subcontratto (subappalti, noli, cottimi ecc.) stipulati dall’impresa.

A queste misure se ne aggiungono altre concernenti il coordinamento delle necessarie operazioni controllo che le parti si sono imposte e che verranno attuate attraverso un organismo chiamato Tavolo Permanente di confronto composto da un rappresentante per ciascuno dei Soggetti sottoscrittori dell’intesa.

Tutti i rappresentanti degli enti intervenuti alla stipula dell’intesa intervenuti hanno sottolineato che siamo nel pieno di una pesante crisi economica; anzi, secondo Capossela, il 2010 sarà ancora più difficile dell’anno appena trascorso: il protocollo, in questa fase, secondo l’unanime giudizio, realizzando strumenti di monitoraggio a monte della realizzazione di opera pubbliche, sarà molto utile a garantire qualità nell’esecuzione, nuova competitività delle imprese locali, maggiori misure di sicurezza sui luoghi di lavoro, lotta al lavoro nero ed argine alle infiltrazioni malavitose.

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