REGIONE CAMPANIA, APPROVATA LEGGE ELETTORALE, ABOLITO LISTINO

A un certo punto dei lavori, An, anche in vista della costituzione del partito unico che avverrà a a fine mese, ha accettato la mediazione con Fi sulla possibilità di un listino di quattro candidati, ma l’ipotesi della lista regionale del presidente è definitivamente venuta meno quando il relativo sub emendamento è stato bocciato dalla maggioranza trasversale che ha sostenuto l’abolizione del listino tout court. Il Consiglio ha, altresì, approvato all’unanimità un sub emendamento proposto dalla Sinistra e dal Pd finalizzato a garantire la presenza paritaria di entrambi i generi nei programmi di comunicazione politica offerti dalle emittenti radiotelevisive pubbliche e private. E’ stato respinto a maggioranza l’emendamento che prevedeva i rimborsi forfettari straordinari per le liste, una norma fortemente contestata dal gruppo di Fi, ma la posizione è stata sostenuta anche da Italia dei Valori, che ne ha chiesto il ritiro “perché non è tollerabile che si inserisca una norma che va a gravare il bilancio del Consiglio e che va a beneficio economico dei gruppi e dei partiti”, ha denunciato il consigliere Fulvio Martusciello. Sui sub emendamenti proposti da alcuni esponenti del Pd relativi alla ineleggibilità dei sindaci, altro nodo fondamentale della battaglia politica sulla legge elettorale, il Consiglio ha votato a scrutinio segreto, come proposto dai consiglieri Nicola Ferraro (Udeur) e Pietro Diodato (An), una decisione che ha provocato la dura reazione del centrosinistra, in particolare dei consiglieri Antonio Scala, Giuseppe Russo, Pietro Ciarlo, Salvatore Ronghi e Mario Sena, secondo i quali “non è accettabile colpire i sindaci nel segreto di un’urna”. L’esito del voto è stato, comunque, negativo con 28 voti contrari e 19 favorevoli.(ANSA).

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