Il Rettore dell’Ateneo sannita De Rossi respinge le “accuse” di Bencardino e passa all’attacco

Caro Professor Bencardino mi vorrà scusare se le rispondo con leggero ritardo ma gli impegni istituzionali, come potrà capire e immaginare, hanno avuto, ovviamente, la precedenza. Mi vorrà scusare, inoltre, se ho deciso di risponderle pubblicamente. Sono convinto infatti che il dialogo e la comunicazione siano gli strumenti fondamentali per evidenziare e risolvere qualsiasi tipo di problematica ma sono anche sicuro che la tendenza a giudicare gli altri – come sottolineava lo psicologo statunitense Rogers – rappresenti la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione.

Le rispondo dunque ma non prima però di aver ringraziato i Docenti dell’Università degli Studi del Sannio per aver, in larghissima maggioranza, sottolineato come “l’immagine dell’Università delineata nella sua missiva non è quella dell’Ateneo in cui essi operano”.

Per correttezza storica, in considerazione dell’oggettiva possibilità che in molti non sappiano le motivazioni della mia pubblica risposta, sarà mia cura sottolineare i punti da lei esposti nelle sue lettere, sorvolando i commenti personali e negativi sulla mia persona e sul mio operato che costituiscono sue legittime opinioni e che, ovviamente, non condivido.

Seguendo il suo ordine cronologico ha posto attenzione, in primis, sulla scelta dell’Unisannio di ridurre le tasse per gli studenti. Un merito ovviamente. Scelta però che, a suo avviso, non ha prodotto un incremento degli immatricolati e degli iscritti. Le rispondo con i numeri, sapendo entrambi che in questo modo non c’è assoluta possibilità di commettere errori: prendendo semplicemente in considerazione “l’Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari” emerge infatti un dato che confuta la sua osservazione. Tra il 2012/2013 e il 2015/2016 le Università del Sud hanno avuto un calo delle immatricolazioni all’incirca dell’11%. Un calo dunque generale. Mentre, nello stesso periodo, l’Università degli Studi del Sannio ha registrato circa l’1% in meno degli immatricolati rispetto agli anni precedenti. In una situazione che potrebbe essere definita allarmante, come vede, siamo stati in grado di difenderci e attutire il colpo “generale” grazie al lavoro svolto e all’importanza della nostra offerta formativa.

Ha poi sottolineato che le “modifiche di Statuto hanno consentito la ricandidatura anche a chi aveva svolto più mandati alle cariche elettive”. Ebbene, è necessario sottolineare che l’unica modifica dello Statuto ha riguardato un’armonizzazione relativa alla scadenza dei componenti del Consiglio di Amministrazione, il cui termine riportato nel suddetto Statuto era non coerente con quello previsto dal Regolamento Generale di Ateneo.

In merito, invece, alla sua osservazione circa la modifica del Regolamento per la “elezione delle rappresentanze che” – a suo dire – “ha portato ad eleggere i rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione con un sistema elettorale molto simile al Porcellum”, le comunico ufficialmente che, in questi anni, il regolamento per la elezione della rappresentanze, come ricorderà da lei stesso portato all’approvazione degli organi a gennaio del 2013, non è mai cambiato. Le recenti elezioni per le rappresentanze del personale docente e tecnico amministrativo nel Consiglio di Amministrazione hanno avuto luogo con le medesime modalità utilizzate per le elezioni relative al precedente triennio. E’ importante evidenziare che dette modalità non presentano alcuna similitudine con il sistema elettorale del Porcellum, che prevede liste bloccate e candidature multiple. Nulla a che vedere, appunto, con il nostro Regolamento Generale.

Mi accusa, inoltre, di non aver intrapreso nuovi percorsi formativi ne di aver colto opportunità di “sperimentare percorsi formativi più rispondenti alle esigenze del mondo del lavoro”. La sua esperienza è tale da comprendere benissimo che per aprire nuovi corsi di studi servono risorse umane e finanziarie e in particolare le prime sono necessarie per rispondere ai diversi interventi normativi che si sono susseguiti negli anni, relativamente all’ottemperanza dei requisiti di docenza di ruolo presso l’Ateneo istitutore. Ciò nonostante la programmazione strategica dell’Ateneo ha previsto di sperimentare, nei ridottissimi limiti precedentemente accennati, percorsi formativi, da innestare sui corsi di laurea già esistenti, in settori di rilevanza locale e nazionale come quello agroalimentare e quello legato alla difesa del territorio. Il primo costituisce uno dei pochi settori di crescita del nostro Paese oltre ad essere una delle principali vocazioni del nostro territorio; il secondo addirittura è stato individuato come “emergenza strategica nazionale”, tant’è che costituisce uno degli assi principali del progetto “Casa Italia” lanciato dal Governo nello scorso settembre e finalizzato alla prevenzione e mitigazione dei rischi in senso lato. La difesa del territorio, inoltre, come è noto, non rientra nemmeno tra i saldi normativi previsti dal patto di stabilità.

E’ da sottolineare che comunque, attraverso la collaborazione con altre Università, sono stati attivati percorsi interateneo, con l’Università del Molise per l’introduzione di un indirizzo aggiuntivo nel corso di laurea in Ingegneria Civile e con l’Università Parthenope di Napoli per l’attivazione del Corso di Laurea Magistrale in Economia della Cooperazione e del Commercio Internazionale.

Ha analizzato nella sua lettera l’esistenza di Master, del nostro Ateneo, che si svolgono a Napoli. Il caso specifico riguarda il Master Universitario Interateneo di Primo Livello in “E-Commerce Management” realizzato con l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che fin dall’inizio, legittimamente, prevedeva che lo svolgimento delle lezioni avvenisse, appunto, a Napoli. Mi avrebbe fatto piacere però che lei ricordasse i Master svolti negli ultimi tre anni o in corso di svolgimento presso l’Università degli Studi del Sannio, percorsi di studio che meritano di essere citati e che rappresentano elementi di prestigio per il nostro Ateneo: Master Universitario Interateneo di Secondo Livello in “Gestione, pianificazione e progettazione dei sistemi di networking avanzato e dei servizi ICT” (Sede Amministrativa Università degli Studi di Napoli, Federico II), Master Universitario di Secondo Livello in “Governo Clinico: Innovazione Tecnologica e Gestione del Rischio”, Master Universitario di Secondo Livello in “Management Sanitario, Master Universitario di Secondo Livello in Manager nelle Amministrazioni Pubbliche”, Master Universitario di Secondo Livello in “Manager delle Imprese Agro-Sociali e delle Reti Territoriali”, Master Interuniversitario di Secondo Livello in “Pianificazione Comunale” (in collaborazione con tutti gli atenei campani) e Master Universitario di Secondo Livello in “Manager di Imprese Agro-Sociali e di Reti Territoriali”. A questi va aggiunto, il Corso di Alta Formazione “International Business Academy”, (IBA), realizzato in collaborazione con l’ICE che, in fase di prima attivazione era completamente gestito dal nostro Ateneo e che, visto anche il successo dell’iniziativa, vede oggi la compartecipazione delle altre Università della Campania, tra le quali Unisannio è capofila.

Per quanto concerne le nuove iniziative, è stato recentemente siglato l’accordo con Apple con il quale il nostro Ateneo aderisce all’iOS Foundation Program . A partire dai primi mesi del 2017, presso la sala didattica attualmente in allestimento nel plesso di S. Vittorino, verranno avviati più cicli di un percorso formativo gratuito per i nostri studenti, che in in 4 settimane impareranno come sviluppare APP in ambiente iOS.

Mi chiede, inoltre, un “procedimento disciplinare a carico di due docenti”. Come le comunicai a suo tempo l’amministrazione non aveva ancora provveduto a redigere il regolamento per il funzionamento del collegio di disciplina. In seguito a un mio sollecito il regolamento vedrà la luce nel giro di poche settimane e il procedimento riprenderà il suo corso.

A suo avviso ci sono poi docenti dell’Unisannio che in apparizioni pubbliche non dichiarano l’appartenenza alla nostra Università. La ringrazio infinitamente per la notizia, tale circostanza non mi risulta, tuttavia mi riprometto una sollecita verifica.

Le comunico infine che ha ragione, è vero, non ci sono donne nell’ambito della componente esterna del Consiglio di Amministrazione e la ringrazio per aver ricordato che, nel rispetto delle pari opportunità, io le consigliai di inserire, in passato, quote rosa in Consiglio. Aggiungo però che non ci sono state candidature femminili. “Senza candidature quale donna avrei dovuto scegliere?”

Sorrido, in conclusione, alla sua affermazione che riporto testualmente: “Si dice che in una Assemblea sindacale hai affermato che non vedi prospettive per questa Università”. A volte le voci arrivano distorte e mi avrebbe fatto piacere che lei avesse approfondito la circostanza che riferisce. Quanto ricordato va infatti contestualizzato in un incontro in cui, lamentandomi delle scarse attenzioni della politica nazionale verso il sistema universitario e in particolare delle università meridionali, citai il Professor Giannola, presidente dello Svimez, che in un convegno su Innovazione e Mezzogiorno svoltosi a Benevento, sostenne che in assenza di una inversione di tendenza relativamente ai finanziamenti dello stato verso le Università, entro quindici anni “tutti gli Atenei del Mezzogiorno sarebbero stati costretti a chiudere”.

Bastava dunque approfondire meglio.

Caro Professor Bencardino, ho sempre ritenuto l’atteggiamento cooperativo, e dunque la coesione, il primo valore di qualunque comunità, e in particolare ritengo sia la condizione necessaria per ambire al raggiungimento di obiettivi significativi. Ho sempre lavorato affinché le decisioni venissero prese, con consapevolezza, dai diversi livelli di organi decisionali dell’Ateneo. Le firme dei tanti colleghi ne sono la dimostrazione oggettiva. Fermo restando dunque il suo diritto alle opinioni critiche, in questo caso, tuttavia, mi consentirà di esserne davvero stupito.

Credo fermamente in una visione strategica dell’Unisannio e sono convinto che nel prossimo triennio, seppur si dovesse verificare un mancato ancorché auspicabile aumento delle risorse finanziarie e umane, la nostra Università saprà mantenere il suo ruolo di rilievo nel panorama territoriale, regionale, nazionale ed internazionale. Credo fermamente nel lavoro svolto fin ora e ho piena convinzione dell’importanza dell’Università degli Studi del Sannio nel nostro territorio. Un ruolo di riferimento per i giovani, per le famiglie e per l’intera comunità che dal 1998 possono contare su un Ateneo che si è sempre contraddistinto per il conseguimento di risultati soddisfacenti, in qualche caso eccellenti e per lo spirito sempre propositivo teso ad accogliere gli stimoli provenienti dal territorio di elezione e gli spunti innovativi espressi dal mondo della cultura, dell’innovazione e dell’industria, traducendoli in studi e ricerche di alta diffusione e qualificazione. Mi rammaricano dunque le sue osservazioni e le critiche al mio operato nella misura in cui queste possano coinvolgere l’intero Ateneo che lei stesso ha rappresentato. Spero, con l’impegno e la dedizione che mi contraddistinguono, di poter contribuire al bene dell’Università del Sannio e di chi vi opera, augurandomi di essere all’altezza di tutti i Rettori che mi hanno preceduto.

Sa, il poeta americano Frost diceva che metà della popolazione mondiale è composta da persone che hanno qualcosa da dire ma non possono.
L’altra metà da persone che non hanno niente da dire e continuano a parlare. Ho difficoltà ad individuare la metà di cui lei ha voluto far parte con le due lettere che ha scritto.

Caro Professor Bencardino, caro Filippo, “Ad Maiora”

Filippo de Rossi, Rettore dell’Università degli Studi del Sannio

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