Rifiuti, Aceto interviene presso Unità di crisi.

Il risultato è soddisfacente, secondo Aceto; ma certo il lavoro su questo punto non può essere considerato conclusivo – ha sottolineato Aceto in una dichiarazione consegnata alla Stampa.
L’obiettivo della Provincia di Benevento è bloccare del tutto i conferimenti provenienti da fuori provincia. A tale proposito, nei prossimi giorni l’assessore ha già in agenda una serie di incontri a Napoli per giungere al risultato auspicato.
Sempre per quanto riguarda la discarica di Nocecchie, conformemente al deliberato unanime del Consiglio provinciale di Benevento del 14 gennaio u.s., l’assessore provvederà, entro i primi giorni della prossima settimana, ad indicare la Commissione mista che dovrà garantire il monitoraggio del materiale conferito in discarica.
Inoltre, Aceto ha in programma altri incontri al fine di garantire la presenza di controlli al sito dopo la partenza dei militari: per far questo, tra le altre misure allo studio, c’è anche l’ipotesi della videosorveglianza da affidare alla DANECO.
Profonda e sincera preoccupazione, inoltre, l’assessore Aceto ha espresso per quanto concerne il destino dei lavoratori dei Consorzi BN 1, BN 2 e BN 3.
Gli stessi, infatti, a differenza dei lavoratori dello STIR di Casalduni, non sono stati assunti dalla SAMTE, la Società che la Provincia ha costituito in ossequio alle disposizioni di cui al decreto legge n. 195 del 2009.
Per i 141 lavoratori dei Consorzi, il Governo centrale, ha spiegato Aceto, ha cancellato dal 1° gennaio i trasferimenti finanziari fissati in € 2.000 per ciascuno di loro ogni mese: dunque si pone un reale, immediato e concreto problema economico-gestionale, tanto più, fa notare Aceto, che il legislatore della Regione Campania, approvando il documento di Bilancio per l’anno in corso, ha deciso di tenere in vita tali organismi.
Nei prossimi giorni l’assessore Aceto e l’amministratore unico della SAMTE, Raffaele Bianco, incontreranno i sindacati al fine di fare il punto sulla situazione. Nel contempo l’assessore provinciale, nel lanciare l’allarme su questa situazione, chiede che le Istituzioni e la classe politica e dirigente locale si faccia carico di una così pesante e spinosa questione che rischia di degenerare sotto il profilo sociale e creare devastanti conseguenze sotto quello ambientale e sanitario.

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