Rifiuti. Ruggiero: “Siamo alla solita farsa mastelliana”

Mentre il consiglio comunale di Benevento approva una variazione di bilancio in cui si pone rimedio ad una incredibile dimenticanza rappresentata dalla non iscrizione in bilancio delle somme dovute alla Provincia quale contributo TEFA per oltre mezzo milione di euro, solo per il 2017, assistiamo all’ennesima uscita del Sindaco di Benevento che afferma, dal proprio salotto, di voler riprogrammare l’intero ciclo dei rifiuti chiudendo addirittura Samte che come tutti sanno è invece  società della Provincia e che pergiunta vanta crediti proprio dal Comune di Benevento. Non soffermandoci molto sul fatto che sia fuori luogo pubblicizzare simili incontri in primis per l’immagine e la dignità stessa della Presidenza, ridotta unicamente ad eseguire i voleri della famiglia Mastella, è evidente che il Presidente Di Maria debba sottoporre questa impostazione quantomeno al vaglio dell’Assemblea dei Sindaci della Provincia, e non ad un sindaco moroso sia verso la Rocca che verso la Samte stessa, funzione per giunta delegata non a lui ma alla presidenza dell’Ato, ente attualmente assente nei fatti e deputato per legge  alla programmazione futura di come e di chi dovrà gestire il ciclo dei rifiuti nel Sannio. Tutta questa storia deve avere altri interpreti ma certamente non Mastella, sia perchè non ne ha competenza e sia perchè non è nelle condizioni di poterlo fare a meno che non versi quanto i sui cittadini pagano onerosamente ogni anno al Comune di Benevento. Il Presidente Di Maria, prima di un cordiale caffè a casa Mastella, dovrebbe ascoltare i Sindaci del Sannio per recepire le preoccupazioni di un ciclo dei rifiuti fermo per gli incidenti di Casalduni, per discutere di come si vuole organizzare il settore al meglio per ridurre la bolletta dei propri cittadini e di come rendere autonomo il Sannio rispetto all’intera Campania, terra che ha già dato tanto con decine di discariche disseminate in tutto il suo territorio. Invece si ci riduce a ossequiare il Mastella pensiero, come se la sua azienda municipale, l’ASIA, vivesse una situazione migliore. Almeno di un’alchimia, fondere due società con una situazione finanziaria difficile, non significherebbe affatto farne nascere una nuova senza problemi. A tanti sembra che il primo cittadino voglia utilizzare la Provincia di Benevento come un proprio bancomat politico, influenzandone le scelte al punto da minare la stessa credibilità del Presidente, e proclamando soluzioni che servono solo per nascondere quelle incapacità che hanno reso il Comune di Benevento il vero problema della Samte e dell’intero ciclo dei rifiuti nel Sannio. Un ciclo in ginochio per eventi certamente di stampo criminale, i proclami del Ministro dell’interno sul tema dei termovalorizzatori, lo stato di tantissime discariche che in caso di fallimento della Samte tornerebbero alle gestione della Provincia e di conseguenza dell’ATO, vorrebbero che la politica sannita si cimentasse in scelte coragiose, chiare e disinteressate. Ma il Mastellismo è questo, fondamentalmente un’agressione territoriale dove la problematica e le necessità dei cittadini sono sempre in secondo ordine rispetto alla sopravvivenza del sistema. Ne è dimostrazione del fatto che Benevento è una città ancora senza un depuratore nel terzo millennio, non potendosi limitare a scaricare le responsabilità sul gestore o facendo finta di non vedere che la città è semplicemente in uno stato di degrado e abbandono.

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