Spiragli per evitare le primarie.

 Ma, così come era slittata la riunione in un primo momento prevista per sabato, causa l’assenza dei due deputati Boffa e Pepe, l’appuntamento di ieri è saltato su richiesta di Italia dei valori che aveva già calendarizzato una riunione con il segretario regionale Nello Formisano. Nel Pd, comunque, incontri ed abboccamenti si susseguono a ritmo continuo, con il tentativo di fare sintesi e scongiurare le primarie, auspicio reiterato pure domenica ai maggiorenti del partito da parte del segretario regionale Amendola. Così come stanno le cose, fare sintesi in questi pochi giorni equivarrebbe a riproporre il sindaco uscente. Ovviamente non tutti la pensano allo stesso modo, anzi, oltre all’offerta di candidatura sempre attuale da parte di Pietro Iadanza, che demanderebbe alle primarie le chance di riuscita, negli ultimi giorni sarebbe emersa una terza posizione, per ora rimasta sotto traccia, ossia un altro esponente della giunta che condivide le forti perplessità circa una ricandidatura di Fausto Pepe ma, al contempo, non ritiene le primarie come il percorso migliore per l’individuazione del candidato sindaco. Chi, invece, sembra indulgere all’ottimismo è il deputato Mario Pepe: «Dobbiamo chiudere in tempi brevissimi, soprattutto al nostro interno, e ritengo si siano determinando le condizioni per chiudere in bellezza. Ovviamente, dando vita a liste che facciano riferimento al Pd, con un progetto dove tutti si sentano protagonisti». Secondo la nostra traduzione, il parlamentare sangiorgese sembra scorgere spiragli per poter riproporre l’attuale numero uno di palazzo Mosti. Non a caso, già Gigi Scarinzi, uno degli esponenti di «Lealtà per Benevento», qualche giorno fa ha sgombrato il campo da ogni dubbio: i consiglieri eletti in tale lista sono pronti a confluire nel gruppo unico del Pd. A Mario Pepe ricordiamo, inoltre, che il suo omologo sindaco ha già eliminato due criticità sollevate dal partito, ossia Claudio Principe e Aldo Damiano. E lui: «Si trattava di due questioni di carattere morale che, per la verità, hanno provveduto più i diretti interessati ad eliminare, dimostrando grande rispetto per le istituzioni. Le decisioni che dovrà assumere il partito risultano molto più difficili e complesse». La discesa in campo di Carmine Nardone. «Non credo – dice Pepe – che alla fine si candiderà. Non a caso, ha subordinato questa ipotesi al verificarsi di convenienze dovute a particolari condizioni che, a mio avviso, ben difficilmente si determineranno. Francamente, mi auguro che Nardone, che ricordiamo più volte deputato e due volte presidente della Provincia, possa rientrare. Anzi, se dovessero tenersi le primarie, potrebbe legittimamente concorrere». Ultimo punto affrontato da Pepe, la richiesta proveniente da Sinistra, Ecologia e Libertà, che ha piazzato un paletto ben preciso: va definito prima di stipulare l’alleanza il rapporto con i viespoliani, poiché i vendoliani escludono categoricamente la possibilità di stringere intese con «Territorio è libertà». «Questo è un problema che non mi pongo – afferma il deputato bersaniano -, sarebbe una questione del dopo, questa è una competizione da vincere. La interpreto come una pregiudiziale di carattere psicologico, in politica può accadere di tutto. I continui cambiamenti impongono il superamento delle pregiudiziali, occorre ragionare nell’interesse della città. L’importante è giocare bene la gara, poi, all’eventuale girone di ritorno, vedremo chi dovranno essere gli attori, sapendo che cambierebbero soggetti ed umori». Tra i piedi di Fausto Pepe e dello stesso Pd, che della coalizione è magna pars, ieri sera è stato lanciato un altro ostacolo. Ha provveduto Italia dei valori. Ecco cosa ha dichiarato l’on. Nello Formisano, responsabile regionale dei dipietristi: «Analizzando la situazione politica determinatasi al Comune di Benevento, Idv ha verificato di essere fortemente sottodimensionata (l’abbandono di D’Aronzo ha fatto sì che il partito non sia più in giunta ndr.). Ovviamente, il partito farà carico il sindaco e la coalizione di ripristinare il giusto equilibrio, riproponendo un rapporto politico-elettorale corretto tra sindaco e coalizione con Idv che, ripeto, al momento è fuori da ogni responsabilità». A proposito dell’uscita dell’assessore D’Aronzo dal partito, Formisano ha detto di prenderne atto con rammarico, «una scelta che rispettiamo, ma della quale rigettiamo con forza le motivazioni». Circa la posizione dei dipietristi al tavolo del centrosinistra, il segretario regionale chiede tempi stretti per decidere coalizione, programma e candidato sindaco: «Se si indugerà ancora, Italia dei valori correrà con un proprio candidato a sindaco. Intanto, faremo un’attenta valutazione dell’operato dell’amministrazione in carica». Ieri sera, Antonio Di Maria è stato nominato responsabile enti locali, mentre della commissione elettorale fanno parte, oltre allo stesso ex consigliere provinciale, il segretario Francesco Zoino ed il consigliere comunale Enzo Iele (il capogruppo Gino De Nigris, pur riaffermando collaborazione, ha rifiutato non ritenendo di avere la disponibilità necessaria per assolvere al meglio tale incarico).

IL MATTINO del 25 Gennaio 2011

ARTICOLI CORRELATI