Vaccini. Medici Fimmg, fino a 250mila operatori, ma ora dosi.

 Scotti,numero vaccinatori non risolve. Capire luoghi e ruoli

Un esercito di vaccinatori da 120mila potenziali operatori che possono arrivare a 250mila ma “i numeri non sono risolutori.

Rispetto al nuovo Piano vaccini che prevede l’amplificazione della vaccinazione diffusa serve un grosso chiarimento su come le forze in campo devono essere utilizzate.

Così all’ANSA il segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale), Silvestro Scotti.

“Tutti i soggetti chiamati in campo vanno utilizzati coerentemente con le dosi, con la tipologia dei pazienti che si vogliono vaccinare in quel momento, con l’obiettivo che si vuole raggiungere.

Una cosa è raggiungere l’obiettivo di una vaccinazine di massa indiscriminata per l’effetto gregge e in quel caso vuol dire avere dosi massive, una cosa è vaccinare secondo fasce di rischio dove – spiega Scotti – anche se hai meno dosi devi selezionare sia il vaccinatore sia la tipologia di vaccino da adattare a quel tipo di paziente”.

Quindi, sottolinea il segretario nazionale della Fimmg “la complessità che non è semplicisticamente risolta dal numero di vaccinatori”.

E Scotti aggiunge: “Dalle linee che ho visto nel nuovo Piano del Governo appare una voglia di centralizzazione del controllo della logistica e un orientamento delle vaccinazioni centrale, spero che questo orientamento corrisponda e interagisca con la voglia delle regioni di fare il proprio. Il pericolo più grosso è questo”.

Le regioni dove i medici di famiglia sono operativi e hanno già iniziato a vaccinare, principalmente gli over 80, ricorda quindi Scotti, sono Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Val d’Aosta, Toscana e la Campania, ma solo per un accordo aziendale che riguarda alcune Asl di Napoli. Ma, tiene a precisare Scotti, “si tratta di 10 dosi di vaccino ogni settimana o 15 giorni”.

(ANSA).

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