Altrabenevento. A otto mesi dall’alluvione il Comune vuole autorizzare l’ampliamento del Pastificio Rummo in area a rischio.

Lo strano silenzio del Movimento 5 Stelle.

 

Anche in questa campagna elettorale si è parlato dell’alluvione che il 15 ottobre scorso ha colpito la città solo per dire cose scontate (ringraziare chi ha spalato il fango, denunciare il solito ritardo per gli aiuti, chiedere la manutenzione dei corsi d’acqua) senza affrontare uno dei nodi fondamentali: ampliare la fascia di inedificabilità a tutte le aree che la piena ha occupato prepotentemente.

Infatti, come hanno spiegato diversi studiosi ed esperti del settore, le “bombe d’acqua” improvvise che portano grandi precipitazioni in poco tempo, stanno diventando sempre più frequenti a causa delle variazioni climatiche dovute all’inquinamento. Quindi le stesse aree inondate ad ottobre scorso possono essere ancora devastate da piene improvvise e pertanto vanno dichiarate subito non edificabili.

L’amministrazione comunale di Benevento non lo ha fatto e in questi giorni, nella disattenzione generale, sta per essere rilasciata addirittura l’autorizzazione per l’ampliamento del Pastificio Rummo, l’azienda che ha lamentato su tutti gli organi di stampa nazionale, danni ingenti causati dalla piena del fiume Tammaro. L’amministratore di quello stabilimento ritiene che l’attività si deve svolgere per forza vicino al fiume per poter utilizzare le magnifiche acque delle sorgenti del fiume. Strana e sorprendente motivazione!

Il sindaco Fausto Pepe, invece, in una intervista contenuta nel video “Si salvi chi Rummo” (https://www.youtube.com/watch?v=djzs1ZSKjD0) pubblicato da Altrabenevento il 16 marzo 2016,  ha dichiarato che risulta difficile pensare di poter delocalizzare quel Pastificio in altra zona industriale ma che l’ampliamento non gli sembrava opportuno.  Sta di fatto che l’iter per costruire altri capannoni a servizio di quell’industria proprio lungo la sponda del fiume Tammaro sta per concludersi con i pareri favorevoli di tutte le autorità che però si erano espresse prima dell’alluvione di ottobre 2015.

Naturalmente a sostenere le pretese degli industriali che vogliono costruire anche in zone a rischio per poi reclamare soldi pubblici in caso di danni “naturali”, ci pensa il Consorzio ASI che gestisce, tra le altre, la zona industriale di Ponte Valentino. Infatti, il presidente Luigi Diego Perifano di delocalizzazioni non vuol sentire parlare e ha già concordato con il sindaco Fausto Pepe, con la benedizione del sottosegretario alle infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, che i tecnici nominati da quel Consorzio progetteranno le opere di tutela della zona industriale che il Commissario per l’emergenza alluvione deve finanziare e il Comune realizzare.

Ovviamente non si sono “opere di tutela” che possono impedire alluvioni devastanti in aree di piena, a meno che non si pensi a grandi muraglie per la zona industriale che conterranno la furia delle acque a Ponte Valentino con la conseguenza di renderla ancora più devastante a Ponticelli e nel resto della città.

Ma di questo gli industriali e il Consorzio ASI non si preoccupano e ancora non riconoscono che  solo grazie alla caparbia opposizione di Altrabenevento non è stato ampliato lo stabilimento Mondosider, proprio quello distrutto dalla piena, e non è stata autorizzata, finora, una centrale idroelettrica proprio alla confluenza del Tammaro con il Calore  che l’alluvione di ottobre scorso avrebbe certamente distrutto. Anche in questo caso il consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale aveva dato il suo assenso alla società proponente amministrata dalla moglie dell’amministratore del Pastificio Rummo, che è pure vicepresidente del Consorzio Asi.

Ci sembra strano che anche su queste strane vicende industriali non si pronunci il Movimento 5 Stelle, considerato che il candidato sindaco appena eletto consigliere comunale, Marianna Farese è certamente esperta di piani di sviluppo e ben conosce anche le politiche di Confindustria e del Consorzio ASI. Ci sembra, infatti, che anche la riunione dei consiglieri appena eletti del Movimento 5 Stelle si è tenuta in forma riservata proprio nella sede di quel consorzio a Ponte Valentino.

Il presidente – Gabriele Corona

Planimetria di progetto di centrale idroelettrica tra Tammaro e Calore

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