«Ancora una volta a Palazzo Mosti sono stati violati i regolamenti e lesi i cardini della convivenza democratica».

«Stamattina, trascorsa un’ora e mezza dall’ora fissata per la seduta di consiglio, attesa la latitanza della maggioranza, avevamo concordato con il presidente dell’assemblea di assicurare il numero legale per consentire l’ingresso in consiglio del primo dei non eletti dei Ds, Leonida Collarile, chiamato a surrogare l’assessore Miceli. Esaurita questa fase, che avrebbe consentito al consiglio di essere nel pieno della sua entità numerica, la seduta sarebbe stata sciolta in anticipo. Al contrordine del sindaco, è accaduto invece – prosegue la nota – di dover aspettare, irritualmente e ben oltre i fisiologici ritardi, che rientrasse la maretta interna, collegata alla designazione del candidato presidente della Provincia, e che i componenti della maggioranza, sbolliti i furori, una volta alla volta trovassero posto tra i banchi. A quel punto, per la minoranza non c’era altro da fare che uscire dall’aula, in dissenso con una maggioranza che non sta in piedi e che vuole piegare le istituzioni ai propri problemi. Una maggioranza che non riesce nemmeno a interrogarsi sull’importanza del bilancio, tanto da approvarlo in un quarto d’ora e con una semplice alzata di mano.Affideremo alla sensibilità del nuovo prefetto le nostre preoccupazioni per la tenuta democratica dell’istituzion comunale. Quanto al bilancio, che penalizza ulteriormente la città, troveremo l’occasione di spiegare direttamente ai cittadini le nostre preoccupazioni e il senso degli emendamenti che avevamo presentato per diminuire la pressione fiscale e per agevolare le famiglie alle prese con il caro-prezzo e con il caro-mutui».

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