Non tutti, purtroppo, sono sensibili a questo clima e allora è facile buttarla in “caciara” con i soliti argomenti dello sperpero del danaro pubblico. E’ bene ricordare agli esponenti del centro destra che in questi giorni si sono distinti in tale bagarre, che le iniziative del Museo Arcos rientrano proprio nel sistema istituzionale nazionale a cui essi fanno riferimento. Da alcuni anni, il Governo in primis e la Regione Campania sono impegnati nella valorizzazione delle politiche culturali attraverso l’incremento dei finanziamenti pubblici e la creazione di una vasta rete di comunicazioni. E’ in questo solco che si colloca lo sforzo che si sta producendo in Provincia di Benevento. Arcos è un polo espositivo e un incubatore culturale, sempre più efficace, vitale e fecondo non solo per la nostra realtà sannita, ma anche a livello nazionale e internazionale. E i finanziamenti sono già stati impegnati dai governi proprio per lo svolgimento di queste attività culturali, e nel Sannio, per la prima volta, grazie agli strumenti ricettivi che abbiamo posto in essere, stiamo utilizzando fondi già stanziati anche per le aree interne. Finanziamenti che in passato erano appannaggio dei siti più grandi della Campania: Napoli e Salerno. Al di là delle polemiche, il lavoro eccellente portato avanti lo si riscontra nei numeri e negli artisti che hanno accettato di esporre le loro produzioni nel nostro capoluogo. La mostra, che si è aperta giovedì 20 marzo, non rientra in una politica di “feste e festini” ma, piuttosto, è lo sforzo di far incontrare suggestioni, stimoli e visioni internazionali sul tema dell’identità culturale del nostro Paese. E’ necessario vincere il localismo che alberga in parte della classe dirigente della città, per comprendere che il dialogo tra realtà culturali ed espressive lontane e distanti aiuta a crescere in un momento di incertezza e confusione. Si comprende facilmente quale sia l’efficacia del progetto messo in campo e quale distanza c’è tra il dinamismo culturale e i soliti discorsi sulle fonti finanziarie. Abbiamo scagliato, di nuovo, “la nostra sfida alle stelle”, come recita il sottotitolo della mostra: creare una nuova piattaforma di discussione in cui la cultura e l’identità italiana risultino analizzate al di fuori degli stereotipi, alla ricerca di nuove definizioni formali e concettuali”.
ARTICOLI CORRELATI