Boccalone: \”La De Girolamo boccia tutti, anche il presidente Berlusconi\”

Fare differenziazioni su chi invitare o meno ad una festa di partito, significa non aver colto l’essenza dello stare in politica, che impone il dialogo con tutti per intercettare il consenso con la qualità della proposta progettuale, così come ha tentato di fare ieri alla Camera il presidente Berlusconi.

Ed invece dall’aprile 2008 i risultati della politica nazionale ci hanno regalato la maestrina sannita, con tutto il rispetto per la sofferente categoria.

Divide i buoni dai cattivi, i meritevoli dagli immeritevoli, un esercizio classico di chi ritiene di poter pronunziare sentenze senza bisogno di dare alcuna spiegazione.

Anche in questo caso ci si chiede: con quali criteri la maestrina sceglie e mette le etichette?

Ebbene, alla luce delle recenti notizie diffuse dalla stampa nazionale, la De Girolamo è ancora nelle condizioni di fare la maestrina?

La De Girolamo non coglie che la responsabilità di governo e le esigenze di governo del Paese, di portare a temine la legislatura hanno persuaso il presidente Berlusconi a mettere da parte ogni personalismo e riconoscere fino a legittimare l’allargamento dei gruppi parlamentari a sostegno del suo governo.

Il presidente Berlusconi dialoga e la De Girolamo no!

L’evidente calo di riflessione sulle cose che accadono spinge allora ad essere più chiari per far emergere cosa è successo dall’aprile 2008 nel Sannio non senza aver prima rilevato che nel 2006 anche con l’apporto della De Girolamo il centrodestra non è riuscito a ripetere i risultati registrati nel 1993, 1996 e 2001. Evento negativo!

Da allora sono state fatte una serie di scelte che hanno registrato tutta una serie di risvolti non entusiasmanti, come il caso della vicenda di Telese 2008, in cui la De Girolamo fece scelte autonome e diverse; le frequentazioni nel Sannio di Scajola e Verdini non sembra abbiano avuto risvolti positivi sul piano politico. Le vicende maturate su queste circostanze non registrano, anche in questi casi, soluzioni entusiasmanti per il PdL Sannio.

L’identificazione del partito-persona, della serie “decido io cosa fare e con chi stare”, mettendo tra le cose inutili tutti gli organismi di partito, credo sia stato uno degli esempi per cui il PdL non è mai nato nel Sannio e si è presto sfaldato in Italia. Un modello, questo, di stare in politica che purtroppo si è diffuso su quasi tutto il territorio nazionale, con il contributo di quella parte politica che doveva garantire l’unanimità delle scelte pur in presenza di una ripartizione nazionale tra FI e AN che rinunciavano a se stessi pur di costruire la grande destra italiana.

Io sono profondamente superstizioso, ma tra un gatto nero e la partecipazione alla festa di Pietrelcina scelgo il gatto nero e mi affeziono al numero 17.     

 

Il consigliere comunale PdL Nicola Boccalone     

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