**Cipro: Mattarella da forza Onu in buffer zone, ‘bene mantenimento pace e ricerca soluzione**

Nicosia, 27 feb. (Adnkronos) – “La mia presenza vuole esprimere anzi tutto l’apprezzamento per quello che in questi decenni fa la missione per mantenere serenità e pace. Naturalmente all’apprezzamento si aggiunge la riconoscenza per l’obiettivo che viene sempre coltivato, quello di trovare una soluzione definitiva, positiva, che renda possibile la conclusione felice della missione. L’Italia partecipa con convinzione alla missione ed è orgogliosa di farlo per queste due ragioni: la pace mantenuta e l’obiettivo di una soluzione positiva che renda possibile ulteriori sviluppi di progresso in questo territorio. È compito impegnativo, per quanto difficile c’è sempre una strada possibile da sperimentare”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visitando a Nicosia il contingente Onu che opera per il mantenimento della pace a Cipro, nella buffer zone che separa le comunità turco-cipriota e greco cipriota. Il Capo dello Stato ha salutato i quattro marescialli dei Carabinieri, due uomini e due donne, che fanno parte del contingente.

Il Presidente della Repubblica, al termine dell’incontro di ieri con l’omologo di Cipro, Nikos Christodoulides, aveva espresso l’auspicio “che si risolva finalmente questa questione fondamentale per l’equilibrio del Mediterraneo, non soltanto per Cipro, ma per tutti noi Paesi del Mediterraneo e per tutti noi Paesi dell’Unione europea”. Mattarella aveva quindi manifestato “apprezzamento al Presidente Christodoulides per la disponibilità a ricercare la possibilità di un nuovo dialogo con la Turchia, per risolvere nel dialogo intercipriota la condizione”, ribadendo “che l’Italia sostiene una soluzione bizonale e bicomunale, basata sui parametri indicati dalle Nazioni unite con le sue risoluzioni”.

Nel programma del Presidente della Repubblica anche la visita al Comitato delle persone scomparse, sorto per identificare le vittime del conflitto greco-turco, ricerca di una memoria condivisa e segno di attenzione per uno scontro etnico che come tale rappresenta sempre una tragedia. Quindi una sosta al vecchio aeroporto di Nicosia, dove il tempo è rimasto fermo ai bombardamento che subì nel 1974.

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