COMUNICATO STAMPA DI GENNARO SANTAMARIA

Ovviamente, com’è oramai del tutto evidente, tale circostanza non è determinata da chi organizza il servizio in città, mi riferisco all’A.S.I.A., ma, all’impossibilità che abbiamo come Comune di conferire la quantità dei rifiuti che produciamo giornalmente al cdr di Casalduni. Tale situazione, come tutti sanno, è causata dalla caotica gestione dei rifiuti nella nostra Regione. Quanto sta accadendo, a mio giudizio, impone una seria e serena riflessione. In primo luogo è opportuno evitare di continuare su questo argomento, vista la serietà e la gravità, le inutili speculazioni politiche. Mi riferisco a chi ieri lo ha utilizzato stupidamente come argomento di campagna elettorale, non calcolando che poi la questione gli sarebbe scoppiata tra le mani, e a chi oggi lo utilizza come strumento di opposizione politica. Se si vuole avere un approccio serio sulla questione è necessario, a mio modesto avviso, che si inizi a parlare e discutere con impegno di come gestire il ciclo dei rifiuti nella nostra Provincia. Insomma, se mai ci avvieremo sul serio su questo sentiero saremo costretti, per molti anni ancora, a vivere questa emergenza rifiuti in Città e in Provincia. In sostanza, l’idea è di anticipare ciò che dovrebbe accadere con l’attuazione del Testo Unico Ambientale (Dpr 152/2006) e l’ordinanza commissariale n° 77/2006. In base a tale disposizioni nel futuro il territorio della Campania dovrebbe essere suddiviso in A.T.O. (ambiti territoriali ottimali) che dovranno provvedere a gestire tutto il ciclo dei rifiuti. Il commissario di governo, con la su indicata ordinanza, ha già suddiviso il territorio della Regione in 7 Ambiti corrispondenti, tranne perla Provincia di Napoli dove sono previsti 3 A.T.O., alle singole province. Ora però per dare attuazione a tale programma passerà sicuramente del tempo, infatti, la proposta del commissario dovrà essere recepita e regolamentata con legge regionale, poi si dovrà provvedere ad istituire gli A.T.O., poi si dovranno formulare i piani, e infine individuare gli Enti di gestione. Insomma, se si pensa a quanto è accaduto e sta accadendo per la gestione del ciclo delle acque ci si rende conto di quanto irto e complesso è il percorso. Pertanto, così come sta facendo qualche provincia a noi contigua, mi riferisco ad Avellino, sarebbe opportuno anticipare tale evento puntando alla realizzazione immediata del ciclo provinciale dei rifiuti. In questo senso sarebbe opportuno che il Comune capoluogo, che tra le altre cose è quello che produce quasi 1/3 dei rifiuti della Provincia, attivi un tavolo di concertazione su questo tema con tutti gli altri Enti potenzialmente interessati. In sostanza, si tratta di mettere intorno al tavolo, così come hanno fatto ad Avellino, i seguenti soggetti: L’Amministrazione Provinciale, l’A.S.L., l’A.R.P.A.C., i rappresentanti dei Consorzi di Smaltimento. Tale tavolo dovrebbe individuare un piano della gestione dei rifiuti nella nostra provincia e proporlo in tempi rapidi al commissariato di governo. In questo senso intendo impegnare il consiglio comunale in un serio e serrato confronto.”

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