Continua il fenomeno dell’incendio dei rifiuti mentre l’emergenza si fa sempre più dura.

I cittadini continuano ad incendiare l’immondizia, pensando di liberarsi da un problema e mon sapendo che la diossina che si sprigiona dal fuoco è molto pericolosa. Ed, intanto, si cerca disperatamente di far fronte ad un problema che diventa sempre più grave. Ad Avellino, infatti, il funzionamento del cdr sembra avere le ore contate. Da un momento all’altro potrebbe chiudere perché non c’è più lo spazio fisico dove lavorare i rifiuti. Il commissariato di governo aveva pensato come soluzione di imballare il fos, stipato nel cdr, in un capannone industriale dell’area del Calaggio, nel comune di Lacedonia. Ma, immediata, si è levata la protesta degli abitanti, degli amministratori e di tutti gli imprenditori della zona. L’area del calaggio sta per essere rilanciata e l’arrivo dei rifiuti potrebbe compromettere questo processo. Per questo motivo, sabato quattro novembre, è prevista una pubblica assemblea a Lacedonia dove verranno ribadite le ragioni del no. Anche a Benvenuto la situazione continua ad essere delicata. E qualche ora i lavoratori dell’Asia, appartenenti al cub, hanno dichiarato lo stato di agitazione,. La decisione è scaturita dalla mancanza di mezzi per la raccolta dei rifiuti che mette a serio rischio la salute dei cittadini.

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