Continua la proposta teatrale al Magnifico Visbaal Teatro

(via Fimbrio  6 – Quartiere Triggio), i prossimi 12 e 13 gennaio, alle 21:00, sarà  in scena “Nevrotika” scritto e diretto da Fabiana Fazio con Fabiana  Fazio, Giulia Musciacco e Valeria Fallicciardi. Lo spettacolo è in sostituzione del previsto “Il buco” di Nadia  Perciabosco che sarà prossimamente recuperato. Si legge tra le note di regia: Liberamente ispirato agli scritti dello  psicologo e filosofo P. Watzlawick (Istruzioni per rendersi infelici)  e a quelli dello psichiatra, psicologo e antropologo cileno, C.  Naranjo (Caratttere e Nevrosi), lo spettacolo è frutto di una  riflessione su quelle che sono le conseguenze che una società “sempre più malata” come la nostra può avere sui singoli individui. E se è  vero che le nevrosi sono principalmente un “disturbo  dell’adattamento”, Nevrotika si propone di attraversare, con uno  sguardo ironico, tagliente ed esorcizzante, i vari aspetti di questo  “moderno disagio”, con un lavoro che prevede varie successive tappe  (ecco perchè la divisione in “volumi”), al fine di creare un vero e  proprio “catalogo completo” dei disadattati. Un lavoro in divenire,  insomma che prova a enfatizzare e mettere alla berlina i meccanismi  mentali che ci allontanano inconsapevolmente dalla felicità.Si va ormai verso la dimenticanza del sé. Il proprio sé scivola sempre più nell’oblio, nella società di oggi, in  cui è invece sempre più pressante l’esigenza di amalgamarsi  all’identità di massa. I nostri impulsi, i nostri desideri, la nostra  felicità vengono così sacrificati.Dunque siamo noi stessi a renderci infelici (come dice Watzlawick nel  suo “istruzioni per rendersi infelici”)… e allora perchè non provare  a farlo come si deve, andandone persino fieri?Perchè cercare disperatamente e inutilmente di essere felici quando si  potrebbe diventare dei veri artisti nell’arte della sofferenza? In fondo… “della felicità non sapremmo cosa farcene!”. Questa la  nostra piccola provocazione.Avete anche voi il timore di essere affetti da questo “degrado della  coscienza”? Cercate rassicurazioni?Noi vi toglieremo ogni piccolo dubbio…
Disadattati di tutto il mondo unitevi!

Sinossi

“Quanto ti ami? Che valore ti dai? Che personalità hai? Che tipo sei?
Conosci davvero te stesso?
No. Certo che no. Un piccolo ironico tuffo nell’inconsapevolezza, che
ci rende vittima di noi stessi, delle nostre piccole o grandi nevrosi
e del tempo in cui viviamo. Fobie, manie, ossessioni, ansie… nessuno
può dirsi salvo (e chi è senza “peccato”, per favore, controlli meglio!)
Tre “appestate emozionali”, prese come esempio tra le altre. Tre donne
affette, come altri, da quella “malattia” che si manifesta proprio
nella convivenza sociale.
Un vero catalogo in tre volumi in cui si racchiudono aspetti di alcune
delle nevrosi contemporanee.
C’è il prototipo di chi è dominata dalla paura, dubbiosa, iper vigile,
paranoica, goffa… certa della propria scarsa intelligenza e del
fatto che tutti la considerino una scema.
C’è l’ipocondriaca – masochista che vive cercando malattie da
attribuirsi sfogliando la sua enciclopedia medica. Affannata da sempre
a sentirsi speciale e a farsi notare nei suoi tentativi di soffrire,
sempre di più, agognando disperatamente alla meta della morte e
pregustando la scena del suo funerale
E infine c’è, l’innamorata cronica, certa di essere l’unica in grado
di saper amare, e di non essere, al contrario, “mai stata amata,
proprio mai”.
Ossessionata dalla ricerca di un partner, che sia “per sempre” (parola
che in assoluto ama di più) è disposta a non considerare i segnali
evidenti del rifiuto dell’altro pur di attaccarvisi come una calamita
fino a raggiungere deliri paranoici.
Ipercontrollo, perfezionismo, e una generosità verso l’altro, affatto
richiesta. Rabbia inespressa… pronta ad esplodere!
Insomma una serie di vite disastrate, in cui non c’è spazio neanche
per spunti di benessere e brevi attimi di serenià. Ma in fondo, si sa,
“la vita è una merda!”
C’è una soluzione a tutto questo? Certo.  “A tutto c’è rimedio”.
E se tutti i tentativi di trovare soluzione ai vostri problemi sono
stati un fallimento… Se la spasmodica e crudele ricerca della
felicità vi ha rovinato la vita…
E’ venuto il momento di dire basta! Basta con la ricerca accanita
della felicità…
Essere felici non serve a niente! Tuffatevi appieno nella vostra
sofferenza e soffrite con noi.
Spingete le vostre nevrosi oltre ogni decenza perché, come diceva
Victor Hugo… “Il delitto spinto agli estremi ha deliri di gioia”.

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