Emergenza idrica. Errico:”Intervenire in maniera seria e rigorosa”

“Spero e richiedo che la problematica dell’emergenza idrica venga affrontata con la dovuta e rigorosa serietà che la grave situazione di crisi nell’approvvigionamento idrico di questi giorni richiede, anche e soprattutto in vista di quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi”. Inizia così il messaggio forte e deciso che il sindaco di San Nicola Manfredi, Fernando Errico ha voluto far giungere all’assemblea dei sindaci convocata dall’Alto Calore con all’ordine del giorno proprio la gravissima criticità che i comuni con i propri cittadini stanno vivendo in questo periodo. “Non siamo in presenza di un’assemblea dalla valenza strettamente politica,- rimarca Errico – per cui sollecitare i sindaci soci a garantire un atteggiamento benevolo sul problema, lasciatemelo dire, non è un approccio corretto, anzi del tutto fuori luogo ed indecente. Non si commercia il consenso sul servizio idrico! Tutti i sindaci, me compreso, sono chiamati a rispondere ai loro amministrati sulla crisi idrica odierna e di quanto potrebbe accadere a breve.

Siamo precipitati in un’emergenza idrica già nel mese di giugno, – sottolinea – benché lo stesso presidente l’avesse anticipata nei ricorrenti e ripetuti spot televisivi e giornalistici. Con la stessa lena, mettendo le mani avanti, ha predicato e preannunciato che la responsabilità ricadrebbe tutta intera sulle spalle dei sindaci, per non avere provveduto gli stessi al rifacimento delle reti idriche. Viceversa, ritengo, che proprio perché la crisi era preannunciata, non basta certo il cardinalizio nuntio vobis per assolvere la pessima gestione del problema”.

Al vertice dell’Alto Calore il primo cittadino sannicolese ricorda come “nei quattro anni di mandato trascorsi non c’è stato alcun miglioramento del servizio reso all’utenza, anzi un vero peggioramento: aumenti delle tariffe con somme spropositate e fatture che hanno condotto allo stremo le famiglie, nessun intervento di ammodernamento dell’infrastruttura idrica se non quelli operati dai comuni stessi, riduzione dei costi incentrati, non tanto sulle fantomatiche e propagandate spese di amministrazione, bensì sullo sfoltimento del numero dei dipendenti riducendo così fino ad una soglia di ingestibilità i servizi manutentivi.

A fronte di tale drammatica situazione, aggravata dall’inesorabile deficit finanziario della società, per il quale non saprei bene se definire l’Alto Calore in una fase di declino irreversibile o in uno stato di crisi profonda senza via di uscita, suggerirei, – conclude Fernando Errico – a tutela dei soci tutti e delle popolazioni servite, quantomeno l’affiancamento di un manager a tempo che possa analizzare e verificare il sistema gestionale della società prima di trovarci dinanzi all’irreparabile.”

 

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